(Teleborsa) – “Le differenze sulle previsioni non riguardano solo l’Italia e ci sono diverse spiegazioni”. Così il Commissario europeo Paolo Gentiloni nel corso della conferenza stampa di presentazione delle stime autunnali della Commissione sull’economia europea in risposta a un giornalista italiano che sottolineava la diversità delle previsioni economiche di Roma e Bruxelles.
Nel rapporto presentato questa mattina, infatti, le stime di crescita per l’Italia parlano di un -9,9% per quest’anno e un rimbalzo pari al +4,1% nel 2021 e un +2,8% per il 2022. Cifre più pessimistiche di quelle indicate dal Governo nella NaDEF che vede un -9% per il 2020 e addirittura un +6% per il prossimo anno e +3,8% nel 2022. Stando ai numeri presentati questa mattina, l’esecutivo si è dimostrato più ottimista di Bruxelles anche sui percorsi nei prossimi anni dei rapporti deficit/PIL e debito/PIL.
Tra i motivi sottolineati da Gentiloni ci sono i tempi diversi delle previsioni e la situazione di incertezza dettata dall’emergenza da Covid-19. “I nostri dati sono solidi – ha detto il Commissario agli Affari economici – i dati del terzo trimestre sono molto positivi, purtroppo la situazione nel quarto sarà molto difficile”. Rassicurazioni invece arrivano sul fronte della sostenibilità del debito italiano. “Credo che non ci sia oggi alcuna preoccupazione sulla sostenibilità – ha dichiarato – c’è la necessità, nel medio periodo, di mettere il debito in un percorso sostenibilità e credo che questa preoccupazione sia pienamente condivisa dal governo italiano”.
Nel breve periodo c’è invece la definizione dei piani nazionali per accedere al programma Next Generation EU. Gentiloni ha esortato gli Stati membri a presentarli alla Commissione, anche come segnale di fiducia per tutti – “mercati, parti sociali e cittadini” – e ha auspicato una rapida conclusione dei negoziati in modo da prevedere l’approvazione dei piani e l’erogazione della prima quota di finanziamenti a partire dalla “tarda primavera del prossimo anno”.
Alle domande sul MES e all’opportunità che gli Stati membri vi aderissero in questa fase di emergenza ha risposto: “Abbiamo lavorato per eliminare le condizionalità. Noi incoraggiamo a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione ma ora la decisione spetta agli Stati membri”. Gentiloni non ha escluso la possibilità che la sospensione delle clausole di salvaguardia possa essere prorogata anche al 2022 ma ha sottolineato che ci sarà una discussione a riguardo “in una situazione di minore incertezza”.
Infine un’ultima battuta sull’accordo europeo sui fondi SURE. “Non c’è nessun complotto” in merito al testo non è stato pubblicato. “Credo che ci sia anche una richiesta formale avanzata dal Parlamento italiano e penso che le autorità italiane siano in contatto con la Commissione per verificare le modalità di risposta sul testo dell’accordo SURE”. “Io – ha assicurato Gentiloni – avendone firmati 17 di accordi come questo, sono abbastanza tranquillo sul fatto che non ci sono complotti o segreti. Semmai possono esserci alcuni dati sensibili sul cui trattamento bisognerà fare verifiche nel dialogo tra autorità”.