(Teleborsa) – La banca d’affari svizzera ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto in calo dell’11% a 1,23 miliardi di dollari, che risulta comunque superiore alle attese degli analisti che indicavano un profitto di 973 milioni di dollari.
Un risultato che ha scontato le maggiori perdite su crediti generate dalla crisi pandemica per complessivi 272 milioni. L‘utile di gestione è sceso a 7,4 miliardi dai 7,5 miliardi del 2019. Le maggiori entrate derivanti dalle attività di trading non sono riuscite infatti a compensare il rallentamento delle attività retail e corporate, causato dalla pandemia.
Il Ceo, Sergio Ermotti, ha parlato di un “contesto sfidante” e della necessità di accelerare “il ritmo del cambiamento”, continuando a “distribuire capitale in eccesso e mantenere sui livelli precedenti i rendimenti per gli azionisti”.