(Teleborsa) – La crisi del Covid-19 “ha significativamente aumentato le esigenze di finanziamento del Tesoro per il 2020” ma “la struttura della solidità del debito pubblico italiano non viene pregiudicata”, considerato che il 68% delle emissioni fatte finora sono titoli a medio e lungo termine. E’ quanto ha sottolineato il Direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, nel corso della presentazione della campagna di comunicazione di comunicazione del nuovo “BTP Futura”.
“Vogliamo evitare che il maggior volume delle emissioni abbia un impatto sulla struttura del debito e peggiori le nostre condizioni di rifinanziamento, ci stiamo riuscendo – ha sottolineato – Il costo medio all’emissione nel 2020 fino ad oggi è stato pari allo 0,79%. L’aumento dei tassi, le tensioni sui mercati non hanno portato a un incremento del costo delle emissioni nella prima parte dell’anno rispetto a quanto accaduto nel 2019 quando il costo medio è stato pari allo 0,93%. Finora – ha proseguito Rivera – abbiamo fatto emissioni per un ammontare complessivo di 302 miliardi, superiore a quelle effettuato nello stesso stesso periodo del 2019 che erano state di 213 miliardi, pari a un incremento del 42%, un incremento significativo connesso alle esigenze di finanziamento innescate dalla crisi”. Ma, ha osservato Rivera, “il 68% delle emissioni fatte finora sono titoli a medio e lungo termine, quindi la struttura della solidità del debito pubblico italiano non viene pregiudicata. Il Tesoro ha risposto a questa sfida, questa esigenza con molto lavoro e con il proprio patrimonio di credibilità sul mercato”.
Il Responsabile del Debito Pubblico, Davide Iacovoni ha confermato che rimane l’impegno del Tesoro al collocamento della prima emissione di green bond entro la fine dell’anno. “Il lavoro è pienamente in corso, a breve avremo le prime riunioni tecniche ma c’e’ gia’ stato molto lavoro preparatorio, il lavoro tecnico e’ molto complesso, e’ un processo che prende tempo”. ha spiegato
Commentando l’opportunità di emissioni a lunghissima scadenza e l’ipotesi di bond irredimibili, proposta dal presidente della Consob, Paolo Savona, nel suo intervento all’incontro annuale con il mercato, ha detto: “Abbiamo già emissioni a lunghissima scadenza e sappiamo dalla nostra esperienze che la tipologia di investitori che acquistano questi prodotti hanno un grado di sofisticazione molto elevato, è un settore di nicchia, è un mercato limitato nelle sue dimensioni, che va salvaguardato ma dimensionalmente non è un mercato che consente a un emittente come il Tesoro di poter fare una provvista importante”.