(Teleborsa) – Partecipazione “massiccia” di investitori esteri da oltre 40 Paesi per i due nuovi collocamenti del Tesoro, il nuovo Btp quinquennale e la riapertura del Btp a 30 anni.
Lo rende noto il ministero dell’Economia dopo l’emissione via sindacato “di un nuovo benchmark Btp a cinque anni e la riapertura del Btp benchmark a 30 anni”.
In dettaglio, hanno partecipato all’operazione “circa 360 investitori su ciascun collocamento. La domanda complessiva ha superato i 110 miliardi di euro, quasi equamente ripartiti tra i due titoli”.
Per entrambi i Btp, “poco più della metà del collocamento è stato sottoscritto da fund manager (rispettivamente circa il 51% e il 53% su cinque anni e 30 anni), mentre le banche ne hanno sottoscritto circa il 30% (33% circa sul titolo quinquennale e 29% circa sul titolo trentennale)”.
Gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo hanno acquistato circa il 10% dell’emissione: in particolare sul titolo a cinque anni la quota è stata circa del 9%, dei quali poco oltre il 6% è stato allocato a banche centrali e istituzioni governative, mentre sul titolo trentennale la quota delle banche centrali si è attestata intorno al 7,5% e con la presenza di circa il 3,5% da parte di fondi pensione e assicurativi. Agli hedge fund è stato allocato circa il 7% dell’ammontare complessivo.
I due collocamenti, fa sapere il Mef, “hanno visto una partecipazione straordinariamente diversificata (circa 40 paesi), con una partecipazione massiccia di investitori esteri. Su entrambi i titoli la quota allocata a investitori esteri è stata pari a circa il 76% (sul titolo a 5 anni) e l’81% (sul titolo a 30 anni). Tra questi, è stata di particolare rilievo la quota sottoscritta da investitori del Regno Unito (circa il 33% sul titolo a cinque anni e il 42% su quello a 30 anni)”.
Il resto del collocamento, spiega il ministero, “è stato allocato in larga parte in Europa (circa il 36,3% sul titolo a cinque anni e il 33% su quello a 30 anni), con le quote più rilevanti assegnate a investitori tedeschi (rispettivamente circa il 9% e il 12%), spagnoli (rispettivamente l’11% e il 6%), francesi (rispettivamente il 5% e il 6%)”.
La quota assegnata a investitori nordamericani” è stata limitata intorno al 2,5% e all’1,5% rispettivamente sui titoli a cinque e 30 anni. La partecipazione di investitori asiatici è stata al di sotto dell’1% per il titolo a cinque anni mentre si è attesta intorno all’1,5% sul titolo trentennale. Il resto dell’emissione è stato sottoscritto da investitori mediorientali (rispettivamente l’1% e il 3%)”.
Il collocamento, specifica la nota, è stato fatto “tramite la costituzione di un sindacato composto da Banca Imi, Bofa, Deutsche Ban, Jp Morgan, Nomura e Socie’te’ Ge’ne’rale che hanno partecipato in veste di lead manager, mentre tutti gli altri specialisti in titoli di Stato hanno rivestito il ruolo di co-lead manager dell’operazione”.