(Teleborsa) – Nuova impennata dei licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di giugno, per effetto degli strascichi della crisi sanitaria globale, che ha causato la chiusura di molte aziende.
Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 170.219 posti di lavoro in aumento del 305% rispetto ai 41.977 dello stesso periodo del 2019, anche se risultano in calo del 578% rispetto ai 397.016 di maggio.
Da inizio anno si sono registrati 1.585.047 licenziamenti (+379% rispetto al pari periodo del 2019). I licenziamenti direttamente imputabili al Covid-19 sono stati 1.011.387, pari a circa due terzi del totale.