(Teleborsa) – Il Gruppo FS Italiane aderisce al Manifesto di Assisi per promuovere l’agire sostenibile quale vero e proprio volano dello sviluppo e della creazione di valore per il sistema Paese.
“Un approccio realmente sostenibile è quello in cui vengono prese decisioni avendo ben chiaro il senso della prospettiva, non preoccupandosi solo degli effetti di breve periodo, ma proiettandosi in un orizzonte di più ampio respiro”, ha commentato Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane. “FS Italiane – ha sottolineato – quale grande Gruppo industriale nel settore dei trasporti, ha la responsabilità e la consapevolezza di quanto le proprie scelte possano incidere sulla qualità della vita delle persone e sugli equilibri naturali”.
Il Manifesto di Assisi, promosso da Ermete Realacci Presidente della Fondazione Symbola, Vincenzo Boccia Presidente di Confindustria, Mauro Gambetti Padre Custode del Sacro Convento di Assisi ed Enzo Fortunato Direttore della Rivista San Francesco, nasce per sostenere lo sviluppo di un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica.0
La sostenibilità – ambientale, sociale ed economica – è uno dei princìpi alla base del Piano industriale 2019-2023 di FS Italiane, cardine strategico che guida le attività di tutte le società del Gruppo. FS Italiane ha aderito al Global Compact delle Nazioni Unite e partecipa anche al raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
Per dare concretezza al proprio impegno, il Gruppo ha definito i propri obiettivi di lungo periodo (2030-2050): incremento shift modale per passeggeri e merci verso la mobilità sostenibile; aumento ai massimi livelli della sicurezza sulla rete ferroviaria, stradale e autostradale; riduzione delle emissioni di CO2 per diventare carbon neutral entro il 2050. Sotto quest’ultimo profilo, basti pensare che in dieci anni l’Alta Velocità ha permesso di risparmiare all’ambiente l’emissione di 20 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
Inoltre, sono stati attivati strumenti di finanza sostenibile con l’emissione di due green bond: il primo nel 2017 da 1,3 miliardi di euro per i nuovi treni regionali, il secondo nel 2019 da 700 milioni di euro per i treni regionali ed altro materiale roitabile e merci.