(Teleborsa) –
“La pandemia ha cambiato le priorità di famiglie e imprese. È aumentata la percezione del rischio su temi come la tutela della salute, la protezione per l’interruzione delle attività e per i dipendenti. Per il settore assicurativo quindi è la sfida di sempre: tutelare famiglie e imprese in un contesto di incertezza, laddove gestire bene l’incertezza è proprio il mestiere degli assicuratori”.
Lo ha dichiarato Marco Sesana, Country Manager & CEO di Generali Italia e Global Business Lines, durante “#Ripartitalia, 100 idee per la ripresa”, confronto online sul futuro dell’economia italiana dopo la pandemia, tenuto su ClassCNBC.
“Emergono nuove attese dei consumatori che, sempre più, si aspettano dalle grandi aziende nuove soluzioni e coperture, ma anche una risposta sul ruolo sociale che queste aziende coprono, un ruolo attivo nella comunità, a sostegno, ad esempio, del sistema sanitario e del tessuto economico, dando così concretezza al concetto di responsabilità sociale di impresa”, ha aggiunto Sesana.
Il Country Manager di Generali Italia ha poi tracciato le linee guida della ricostruzione e della ripresa dei prossimi mesi. “Servirà una fortissima guida volta a capire quali sono i settori strategici, di importanza prioritaria, sui quali come Paese dobbiamo investire”, ha spiegato specificando che “bisognerà analizzare tutte le filiere” senza dimenticare “le lezioni che abbiamo imparato” dalla crisi.
Per Sesana sarà dunque necessario “sviluppare un patto strategico a livello europeo nel quale gioca un ruolo fondamentale la cooperazione sia fra settore pubblico e mondo imprese, che fra imprese di filiera stesse”. Indispensabile anche il ruolo delle grandi imprese nazionali, “in grado di muoversi attraverso una rete istituzionale e di mercato”.
Per il numero uno di Generali Italia, “la crisi potrebbe essere l’occasione per introdurre cambiamenti strutturali. Nel breve termine occorre supportare le aziende che ricapitalizzano e fanno investimenti o si impegnano a fini strategici”, ha spiegato aggiungendo che anche la tassazione potrebbe cambiare ed “eliminare la burocrazia che ci rende farraginosi, agendo per esempio sul taglio/riduzione del cuneo e sugli incentivi all’occupazione”.