(Teleborsa) – “La mattina mi sveglio pieno di energie e provo con i colleghi a “prendere di petto” (mantenendo le distanze di sicurezza) questa dannata epidemia e le sue conseguenze, ma devo confessare che la sera, a casa, dopo aver ascoltato l’ennesimo infausto bollettino sanitario, ho un momento di cedimento”. E’ l’amara e angosciata riflessione di Armando Brunini, Amministratore delegato di SEA, società che gestisce degli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa, diffusa con un post su Linkedin riguardo i drammatici lunghi giorni di straordinaria gravità che sta vivendo, più che altrove, parte importante della Lombardia, oltre l’intero Paese.
“La portata dell’evento disorienta – scrive ancora l’Ad Bunini – ma ancor di più non avere elementi per capire che società, economia e industria del trasporto aereo troveremo quando ne usciremo. In ogni caso non possiamo permetterci tentennamenti e quindi procediamo. Gli obiettivi sono chiari: garantire condizioni di massima sicurezza ai dipendenti e ai passeggeri rimasti, mitigare l’impatto economico e difendere la cassa per uscire dalla crisi più integri possibile, pronti per la ripartenza. Per fare questo è stato necessario chiudere temporaneamente #Linate e il Terminal 1 di #Malpensa. Decisione prontamente avallata dalle Autorità, che ringrazio. Così limitiamo i rischi di contagio e conteniamo i costi pur garantendo i servizi essenziali.
“Infine – conclude il Manager – abbiamo equamente distribuito i sacrifici tra tutti: azionisti, management, dipendenti, partner e fornitori, perché viaggiare compatti (ma distanziati fisicamente) sarà la chiave per salvaguardare il futuro di uno dei principali asset infrastrutturali del Paese”.