(Teleborsa) – Il primo satellite militare dell’Iran lanciato poche ore è regolarmente in orbita a 425 chilometri dalla terra. Nur 1, che significa “Luce”, conferma dell’accresciuta capacità tecnologia di Teheran in campo spaziale, ha subito portato “complicazioni”ai sempre difficili equilibri della situazione Medio orientale. Prevedibile l’aumento della preoccupazione da parte degli Stati Uniti d’America.
“L’Iran dovrà renderne conto”, ha tuonato infatti qualche ora dopo il Segretario di Stato americano Mike Pompeo dall’altra parte dell’Oceano, commentando il lancio del satellite militare avvenuto dalla base di Ghased, nella zona centrale del deserto dell’Iran. Parole che non promettono certo nulla di buono.
L’annunciato con successo della immissione in orbita di Nur1 da parte della Repubblica Islamica dell’Iran era stato dato nelle prime ore di questa mattina, mercoledì 22 aprile, dalle “Guardie della Rivoluzione”, i cosiddetti Pasdaran, il giorno dopo il 41/o anniversario dell’istituzione del Corpo delle Guardie.
Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione è composto da esercito, marina, aeronautica e forze speciali. Sotto il loro controllo è posta la milizia dei basij; quest’ultima è formata da personale volontario e conta 90.000 soldati attivi e 300.000 riservisti.