(Teleborsa) – La decisione era nell’aria, poi ieri è arrivata la conferma: slitta a giugno – a causa dell’emergenza Coronavirus che il Paese sta fronteggiando in queste ore – il tradizionale appuntamento con il Salone del Mobile, in programma inizialmente ad aprile.
“C’è stata vicinanza da parte del Governo per il rinvio a giugno. Ma il pezzo numero due, ora, è che non bastano le dichiarazioni, c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Stiamo giocando con la vita di 380 mila persone, 80mila aziende e 42,5 miliardi di fatturato”. A dirlo il Presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini, che chiede a più riprese il sostegno di tutti, a partire dal Governo, per la filiera del legno e dell’arredo, che sconta gli effetti dell’emergenza coronavirus, col rinvio al 16 giugno della data di apertura del Salone del Mobile.
“Ogni miliardo di fatturato perso perdiamo 10mila persone” ha aggiunto Orsini in un incontro a Milano all’indomani della decisione, sofferta ma necessaria, di rinviare la kermesse. Tanto che “Non ci sono alternative, già fare questo piano è stato complicato. Se non c’è questo piano occorre capire che avremo tantissimi problemi”, sottolinea Orsini nel ricordare che “Se saltasse il Salone del Mobile di Milano l‘impatto sul Paese sarebbe di 1-1,3 miliardi di euro”.
Unità di crisi al MiSE per allestitori fiere – Orsini ha poi annunciato che chiederà una “unità di crisi” al Ministero dello Sviluppo economico per i lavoratori del settore. “Non e’ difficile immaginare le difficolta’ di questo settore, per loro e’ saltata tutta la programmazione” ha detto precisando che prima di tutto “cercheremo di mappare le necessità di questo comparto che è in grande difficolta’: per i primi cinque mesi questi avranno problemi nel pagare tasse, mutui”. L’idea è quella per esempio di “estendere le misure introdotte nella zona rossa oppure dare degli ammortizzatori sociali per chi lavora in queste aziende”. “Noi – ha concluso – senza l’allestitore a giugno non facciamo neanche il Salone del Mobile”.
Anche Claudio Luti, Presidente del Salone del Mobile, si è unito all’appello lanciato da Orsini: “Non dobbiamo essere lasciati soli. L’idea è quella di guardare i problemi davanti a noi e mettere le risorse dove servono”. “La filiera non è fatta solo di aziende grandi, ma anche di medie e piccole dimensioni – ha aggiunto – il Salone è un involucro ma dietro c’è un’intera filiera”. “Il grosso lavoro di questi due mesi – ha concluso Orsini – è tornare ad essere un partner affidabile per il Made in Italy”.