(Teleborsa) – Il rientro dei docenti nella propria provincia di appartenenza, da sempre una delle battaglie storiche del giovane sindacato della scuola Anief, ora diventa parte essenziale di un disegno di legge, presto all’esame dei parlamentari della Camera: a proporlo, alcuni giorni fa, Tiziana Drago, del M5S, all’interno di una proposta articolata per la riforma del welfare familiare. Il ddl parte dall’assunto di favorire la natalità e attuare misure che consentano alle donne di avere figli nel picco maggiore di fertilità.
“Il tema della mancata tutela del diritto alla famiglia del personale assunto – dice il Presidente Marcello Pacifico – rischia di riproporsi anche nelle prossime settimane, dal momento che con la ‘call veloce’ si dà l’opportunità ai docenti precari di presentare domanda in un’altra regione per essere immessi in ruolo, un po’ come avvenne già in passato con il piano straordinario della Legge 107/2015. Costringerli, poi, a rimanere fermi per cinque anni, come prevedono le ultime norme approvate, pur in presenza di cattedre vacanti, è un atto di ingiustizia e di cinismo”.
“Riteniamo particolarmente positiva l’iniziativa dell’on.Drago, perché va ad affrontare un problema che nella scuola, a causa dei moti regionalistici mai sopiti, rischia di prendere una brutta piega – prosegue Pacifico – perché dal momento che vi sono tanti posti vacanti non è possibile introdurre paletti e lacciuoli, al fine di tenere legati gli insegnanti assunti in province lontanissime dalla loro d’origine. L’opportunità di fare ordine e di superare il contratto capestro sulla mobilità del personale, c’era: invece, non solo i nostri governanti non sono stati in grado di coglierla, ma nella Legge 159/2019 hanno introdotto il vincolo di permanenza di cinque anni consecutivi nella scuola di titolarità, negando per un tempo così lungo ai docenti il diritto alla libera mobilità sul territorio nazionale”.
LE ALTRE NORME DEL DDL – Tra le norme rivolte alla scuola, nel disegno di legge Drago anche altre richieste, alcune delle quali sostenute dall’Anief: il riconoscimento della figura del primo collaboratore del Dirigente Scolastico con esonero dal servizio; più scuola grazie alla costruzione di mense nelle scuole del centro sud; il riordino dei cicli scolastici, anticipando di un anno il completamento della scuola secondaria, che però secondo il giovane sindacato va accompagnato con l’anticipo della scuola a 5 anni con il primo anno “ponte” comprendente maestri della scuola dell’infanzia e primaria.