(Teleborsa) – Dal mercato illegale al mercato solidale. È stato presentato oggi ai Mercati Agro-Alimentari Sicilia (MAAS) “Ri-Pescato”, il progetto di Intesa Sanpaolo e Banco Alimentare finalizzato al recupero e alla lavorazione del pesce sequestrato e alla sua distribuzione agli enti caritativi. L’obiettivo è assicurare che questo prodotto, altamente deperibile e allo stesso tempo con un elevato valore nutrizionale, sia destinato a chi vive situazioni di difficolta` sociale ed economica.
La Sicilia la prima regione di sviluppo dell’iniziativa che si svolge grazie al lavoro congiunto di diversi soggetti: le Capitanerie di Porto siciliane, il MAAS – Mercati Agro- Alimentari Sicilia, la Societa` Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, gli enti caritativi convenzionati con la rete del Banco Alimentare. Nei primi 18 mesi di sperimentazione, il progetto ha consentito la distribuzione di circa 83mila pasti a persone bisognose grazie al recupero di oltre circa 12mila kg di pescato di frodo.
L’attivita` – spiega Intesa Sanpaolo in una nota – si articola in diverse fasi. Il prodotto, dopo la confisca, viene conservato in celle frigorifere idonee, fino alla certificazione di idoneita` al consumo umano da parte dell’ASP entro 24 – 48 ore. Successivamente viene trasferito con appositi furgoni refrigerati presso cooperative locali per essere lavorato, congelato e infine distribuito alle organizzazioni caritative siciliane. L’impatto sociale e i benefici del progetto sono numerosi: il contenimento dello spreco alimentare, la tutela della salute, il rispetto dei valori di legalita` (potrebbe essere immesso sul mercato illegalmente), la salvaguardia dell’economia del territorio e dell’occupazione.
Lo sviluppo di questo progetto e del suo innovativo modello di recupero potra` essere esteso dal territorio siciliano ad altre regioni costiere in Italia nei prossimi mesi, raggiungendo alcuni tra i piu` importanti obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda Onu 2030. Ri-pescato si candida, inoltre, come une delle migliori best practice nell’ambito della prima “Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari” (International Day of Awareness for Food losses and waste) istituita dalle Nazioni Unite il 29 settembre per sensibilizzare la popolazione mondiale sull’importanza di questa tematica.
“Siamo molto contenti di questo nuovo intervento che – afferma Elena Jacobs, responsabile Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Universita` di Intesa Sanpaolo – ci vede ancora una volta insieme al Banco Alimentare. Dopo l’accordo di collaborazione quadriennale e il sostegno al progetto Siticibo che ci hanno permesso di offrire milioni di pasti alle persone in difficolta`, questa iniziativa originale e innovativa rafforza l’impegno della Banca a favore delle persone in stato di bisogno, cosi` come previsto dal Piano d’Impresa. Un progetto complesso, sfidante, che ci ha consentito, attraverso il lavoro sinergico di una pluralita` di soggetti locali, pubblici e privati, di raggiungere numerosi obiettivi SDGs dell’agenda 2030 Onu: contrasto alla poverta`, riduzione delle disuguaglianze, tutela della salute, salvaguardia ambientale, contenimento dello spreco alimentare e sostegno al lavoro dignitoso e alla crescita economica”.
“La collaborazione tra Banco Alimentare ed Intesa Sanpaolo – ha commentato Giuseppe Parma, direttore generale di Fondazione Banco Alimentare – ha radici storiche e negli ultimi anni si e` ulteriormente sviluppata. È stata la stessa Banca a proporci la possibilita` di finanziare progetti innovativi che potessero aprire nuove possibilita` di sostegno alimentare per le persone in difficolta`, andando ad incidere anche su inclusione sociale e sui temi di economia circolare. Il sostegno di Intesa Sanpaolo per il Progetto RiPescato ha consentito una strutturazione dello stesso e l’impiego di risorse adeguate per la sua gestione. Banco Alimentare guarda a questo progetto come conferma della necessita` di collaborazione tra profit e no-profit, che mettendo a disposizione l’uno dell’altro risorse, competenze ed idee, possono lavorare insieme impattando positivamente sull’intera comunita`. Una collaborazione come questa infatti potenzia la nostra mission e ci apre a nuove possibilita` di progettazione e di sostegno alle persone in difficolta”.