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Recovery Fund, facciamo chiarezza: cos'è e perché rappresenta una battaglia vinta per l'Italia

(Teleborsa) – Il Recovery Fund è il principale strumento europeo per uscire dal guado della crisi economico-sanitaria, manca ancora qualche dettaglio, specie dal lato delle fonti di finanziamento, ma il Consiglio europeo ha riconosciuto l’importanza di questo strumento e la necessità di renderlo operativo con una certa “urgenza”. Andrea Ferretti, Economista e docente Innovation Academy Trentino Sviluppo, spiega di cosa di tratta e perché è tanto importante per la ripresa dell’Eurozona.

L’economista ricorda che il Consiglio Europeo ha raggiunto un “difficilissimo accordo politico sulla necessità che i diversi partner non
affrontino la prossima fase dell’emergenza in ordine sparso, ma la affrontino grazie ad uno strumento europeo”.

Il Recoveri Fund – spiega – è uno strumento che”poggiando sul prossimo bilancio 2021-2027 dell’Unione Europea, sarà in grado di finanziarsi sul mercato grazie a una garanzia europea, in maniera da mettere poi a disposizione della fase della ricostruzione una cifra strabiliante che potrebbe arrivare anche a 2.000 miliardi“.

Cosa è cambiato? E’ troppo presto per capirne il funzionamento in attesa della proposta che sarà presentata il 6 maggio dalla Presidente Von der Lyen – afferma ma “è innegabile che per la prima volta nella storia europea, un gruppo di Paesi Mediterranei, Francia compresa, sia riuscito a creare un varco in questa diga, che i teutonici ed i loro accoliti avevano eretto contro ogni forma di mutualizzazione del debito”.

“Un risultato non da poco”, lo definisce Ferretti, ricordando che fino a poco tempo fa “un qualsiasi governo tedesco che fosse andato davanti ai propri parlamentari ipotizzando una qualche forma di mutualizzazione del debito sarebbe stato preso a sassate e, analogamente, se un qualsiasi cittadino tedesco avesse solo pensato a qualche forma di Eurobond, la domenica successiva avrebbe dovuto correre in chiesa a confessarsi: Padre ho avuto dei pensieri impuri”.

Il Recovery Fund è essenziale – dice l’economista – perché non dobbiamo scordare che gli attuali interventi della BCE sono monetari, di breve periodo, sono interventi che devono iniettare liquidità e calmierare lo Spread, ma non sono adatti a finanziare una lunga fase di ricostruzione, altrimenti si farebbe l’errore dell’imprenditore che tenta di finanziare il proprio programma d’investimento ricorrendo allo scoperto di conto corrente, che è una magnifica causa di fallimento di molte aziende”.

“Al contrario, il Recovery Fund potrebbe essere adatto a finanziare la fase della ricostruzione, perché potrebbe prevedere trasferimenti a fondo perduto dall’Unione Europea ai vari Paesi, senza quindi gravare sull’indebitamento di questi ultimi, potrebbe prevedere anche dei prestiti che beneficiando della garanzia europea sarebbero di lunga durata e ad interessi praticamente impalpabili“.

“La sfida non è certo conclusa, ma mi sentirei di dire che la partita di andata, forse, questo gruppo di Paesi Mediterranei l’ha vinta 1-0. Certamente ci sarà anche il ritorno ed è un ritorno che passerà dai parlamenti tedeschi, olandesi e, temo, anche dal parlamento italiano. Rimane il fatto, però, che fino a poco tempo fa questa partita non avrebbe nemmeno visto il calcio d’inizio”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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