(Teleborsa) – Come sarà l’Europa post Covid? Mai come ora torna utile la locuzione latina “Faber est suae quisque fortunae” che tradotta letteralmente, significa “Ciascuno è artefice della propria sorte”.
Sogno da un lato, fallimento dall’altro: l’Europa è chiamata a scegliere. “I tempi straordinari che viviamo creano una opportunità senza precedenti per creare degli strumenti comuni, alcuni sono già in piedi”, e “il pacchetto di domani” sul Recovery fund che verrà proposto domani “sarà in ogni caso un passo ulteriori in questa direzione”. Lo ha affermato il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni intervenendo a un seminario della Foundation for European Progressive Studies.
Una situazione straordinaria che necessita di misure straordinarie, ovviamente temporanee. “Per la prima volta dopo 10 anni di discussioni da posizioni molto diverse – sottolinea Gentiloni – tra sostenitori della prevenzione dei rischi e sostenitori della condivisione dei rischi, abbiamo un terreno comune su obiettivi condivisi che oggi, e nel prossimo futuro, dobbiamo fronteggiare.
La sfida lanciata dal coronavirus è appena iniziata. Possiamo raccoglierla e vincerla, trasformando la crisi in opportunità, oppure fallire. “Sono certo che queste misure, per quanto temporanee lasceranno un segno – ha aggiunto – che resterà”, ha affermato l’eurocommissario secondo il quale “populismi e nazionalismi non sono diventati più forti, ma deboli”. E questo, ribadisce Gentiloni, mette in rilievo “l’importanza di essere una comunità e della cooperazione”.