(Teleborsa) – TUM International, compagnia di sviluppo della Technical University of Munich, il rinomato politecnico di Monaco di Baviera, sceglie il porto di Trieste come partner dal punto di vista strategico. E’ stato siglato nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia il Memorandum of Understanding tra porto di Trieste, TAL-SIOT (Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino), Camera di Commercio Italo-Tedesca e TUM International, che si propone di sviluppare progetti innovativi volti alla creazione di valore, facendo rete con il sistema produttivo bavarese e tedesco, e competenze condivise su portualità e logistica dell’energia.
Tra i vari ambiti, il Centro di competenze si focalizzerà sul comparto del trasporto delle rinfuse liquide, vista la rilevanza nel settore ricoperta da SIOT e dal porto di Trieste, che mantiene il titolo di primo scalo petrolifero del Mediterraneo.
“Dal punto di vista strategico il porto di Trieste ha raggiunto un profilo di standing internazionale”, ha commentato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, ricordando che lo scalo è “un punto di riferimento all’estero, anche per il mondo tedesco”.
E’ già realtà il primo progetto di consulenza negli Stati Uniti, denominato “Seahawk”, che coinvolge un primario porto del Texas, con il coordinamento diretto della società TUM International per la realizzazione di nuove infrastrutture portuali e un oleodotto per favorire l’esportazione del petrolio prodotto nel retroterra del porto texano. Il progetto prevede un supporto in termini di trasferimento di know-how e apre interessanti prospettive per il rafforzamento del ruolo di Trieste nel crescente export di greggio texano.
“La partnership con TUM, operativa da subito con questo importante progetto negli Stati Uniti, non si ferma al rapporto con il Texas. Collaboreremo anche per altri piani di sviluppo portuale su scala internazionale”, spiega D’Agostino. Nell’ambito del Memorandum si sta strutturando infatti una possibile collaborazione fra TUM International e l’Autorità di Sistema per la creazione di modelli digitali del territorio e di nuovi impianti portuali, che permetteranno di ottimizzare i piani gestionali orientati a diversi obiettivi, fra cui quelli della sicurezza, del monitoraggio e della difesa ambientale.
Lo scalo giuliano si pone come driver di sviluppo puntando dunque all‘innovazione tecnologica, grazie ad un accordo che proietta su scala internazionale non solo il porto, ma tutto il territoriio.