(Teleborsa) – “Mi sento legato ai portuali per motivi familiari, ho voluto creare un piccolo pensiero per loro”. Sono parole pronunciate dallo Chef stellato Matteo Metullio in piazza dell’Unità d’Italia a Trieste, consegnando a una rappresentanza di lavoratori portuali, la sua “Torta Portualina”, una torta, a differenza della tradizionale “cugina pasquale”, di base dolce e non salata. Un dono dedicato appunto ai lavoratori portuali di Trieste impegnati nelle rispettive attività anche nel giorno di Pasqua. “Il dono di Metullio – è il commento di ringraziamento di Zeno D’Agostino, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale – è un abbraccio simbolico per il Porto che non si ferma grazie al lavoro di tante persone”.
Se dunque a Pasqua si è festeggiato ovunque come d’abitudine con la “Torta Pasqualina”, i portuali di turno hanno festeggiato questa volta con la “Torta Portualina. L’omaggio dello Chef triestino (Doc) al Porto, nasce in un momento di emergenza sanitaria, come ha spiegato lui stesso: “Tante sono le persone in prima linea in questo periodo, negli ospedali e in altri settori. Per motivi familiari, il mio pensiero va ai portuali impegnati in banchina. E’ un mondo a cui sono molto vicino. Mio bisnonno, mio nonno e mio padre lavoravano per la Compagnia Portuale di Trieste. Mi sembra giusto offrire un segno di affetto nei confronti dei lavoratori del porto, pronti a lavorare in una situazione così difficile. La Pasqua è un momento di rinascita, quindi cerchiamo tutti con dei piccoli gesti, di dare il nostro contributo”.
Passando agli ingredienti, protagonista indiscusso della Portualina non poteva che essere un componente legato allo scalo giuliano. “La torta che abbiamo pensato – ha spiegato Metullio – è a base di caffè, uno dei simboli della città di Trieste, oltre che del Porto”. Porto e caffè a Trieste sono un binomio indissolubile. Storicamente è stato il Porto Franco ad assicurare impulso al commercio del caffè. Generazioni di facchini hanno movimentato con fatica sacchi con chicchi pregiati, ma soprattutto è nata un’intera filiera di eccellenza per questo settore che ha reso famosa Trieste a livello mondiale.
Ma c’è anche la parte dolce, tra gli ingredienti. “E’ una torta golosa – ha continuato lo chef – per corroborare il lavoro di chi sta in banchina”. Largo dunque a crema al mascarpone, soffice pan di spagna e una pasta frolla croccante. Il risultato non poteva che essere un delizioso bilanciamento tra delicatezza ed energia, pensato per soddisfare proprio il palato dei lavoratori portuali. no bisogno di rinforzarsi dopo il turno di lavoro.
“Attraverso la sua creazione – ha detto ancora il Presidente D’Agostino – Matteo Metullio manda un abbraccio simbolico al Porto ed esprime un pensiero importante. Guardare alla Pasqua con positività, avendo rispetto e consapevolezza del lavoro di chi ci sta vicino e del lavoro di chi ci ha preceduto e tramandato un percorso di conoscenze. Tutti saperi da non disperdere e da valorizzare all’interno della nostra comunità. Questi saperi contraddistinguono il Porto di Trieste che oggi più che mai lavora e non si ferma”.
(Foto: Roberto Pastrovicchio)