(Teleborsa) – Due anni di perdita prima di rivedere l’utile per Banca Popolare di Bari, che si appresta ad uscire dallo stato di amministrazione straordinaria, gestito dai commissari Enrico Ajello e Antonio Blandini, con la nomina del nuovo CdA da parte dell’assemblea convocata per il 15 ottobre.
E proprio in vista di questo importante traguardo, i due commissari sono stati ascoltati alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, dove hanno spiegato che, dopo un 2020 e 2021 in rosso, si arriverà “nel 2022 a un sostanziale pareggio e poi nel 2023 e 2024 a un risultato positivo”.
Parlando di una gestione “complessa” in partenza, Blandini ha spiegato che il rilancio e il ritorno alla profittabilità dell’Istituto pugliese “trovano il loro presupposto nella capacità di mettere a terra il piano industriale“, che coinvolgerà la nuova governance della banca.
Parlando dell’Istituto, il commissario ha ammesso che l’emergenza sanitaria ha avuto un impatto sul percorso di rilancio ed ora occorre “riposizionarsi sui tradizionali segmenti di business”, ma la Popolare di Bari è “la principale banca che opera nel Mezzogiorno e per il Mezzogiorno”.
Baldini ha citato anche l’abbattimento degli NPL, favorito dall’operazione di cessione realizzata con AMCO, segnalando che oggi i “crediti in sofferenza netti rappresentano lo 0,24% dei crediti totali, con una riduzione del 95,4% rispetto all’anno scorso”.
Rispetto all‘ingresso della Regione Puglia nel capitale, i commissari hanno affermato che è un fatto recente, “molto interessante e importante”, che probabilmente “si realizzerà dopo che i commissari straordinari saranno usciti dalla banca”.