(Teleborsa) – Consumi petroliferi in calo nel 2019, con una flessione dello 0,9% a 60,4 milioni di tonnellate rispetto al 2018. Lo comunica l’Unione petrolifera, specificando che i consumi a dicembre sono stati poco più di 5 milioni di tonnellate, con un decremento dello 0,5%.
In calo anche i carburanti autotrazione (benzina+gasolio) che nell’intero 2019 sono risultati pari a 31,1 milioni di tonnellate, con un decremento dell’1%, mentre nel solo mese di dicembre, con un giorno lavorativo in più, sono risultati pari a 2,6 milioni di tonnellate.
Tornando al dato di dicembre, la benzina totale ha mostrato una crescita dell’1%, mentre la benzina venduta sulla rete un calo dello 0,8%; il gasolio autotrazione evidenzia un decremento dello 0,6%, mentre il gasolio venduto sulla rete scende del 3,5%.
Nel mese di dicembre le immatricolazioni di autovetture nuove hanno evidenziato un incremento del 12,5%. In particolare, quelle a benzina sono arrivate al 49% (era il 41,8% a dicembre 2018), mentre quelle diesel hanno rappresentato il 34,3% del totale (era il 46% a dicembre 2018).
Quanto alle altre alimentazioni, nel mese considerato il peso delle auto a Gpl è stato del 6,7%, delle ibride del 6,9%, a metano del 2,5% e delle elettriche dello 0,6%.
Nell’intero 2019, invece, la benzina totale ha mostrato un lievissimo incremento dello 0,1%; la benzina venduta sulla rete ha mostrato un incremento dello 0,2%; il gasolio autotrazione ha evidenziato una diminuzione dell’1,3%, mentre il gasolio venduto sulla rete un decremento dello 0,8%.
In merito all’anno appena chiuso, l’UP sottolinea che “l’economia italiana ha rilevato a fine anno segnali positivi, quali la ripartenza dell’occupazione in autunno, l’aumento della fiducia di consumatori e imprese e un lieve recupero della produzione industriale a novembre, ma con una espansione dei consumi debole in quanto la spesa che è stata frenata da un risparmio elevato“.
Inoltre, “la debole dinamica del commercio mondiale, che è stato particolarmente penalizzato dalla guerra dei dazi fra Usa e Cina (+1,1% nel 2019, rispetto al 3,6% del 2018), e il conseguente rallentamento dell’economia mondiale, hanno determinato per l’industria petrolifera nazionale una frenata delle esportazioni (-6,0%) e il rallentamento dell’1,7% delle lavorazioni delle raffinerie. Tali risultati – conclude l’UP – rappresentano comunque un recupero rispetto agli andamenti decisamente più negativi del primo semestre”.