(Teleborsa) – I 13 Ministri dell’Opec riuniti a Vienna hanno trovato l’accordo per ridurre la produzione di petrolio di 1,5 milioni di barili, che andrà ad aggiungersi alla riduzione di 2,1 milioni in vigore sino a fine 2020. Bisognerà vedere ora se l’OPEC Plus che si riunirà domani approverà questa riduzione, ma la Russia in qualità di principale partner “esterno”, secondo alcune fonti, continuerebbe a remare contro.
E’ passata per ora la linea dell’Arabia Saudita, che aveva caldeggiato un taglio più robusto degli 0,6-1 milioni indicati dal Joint Technical Committee.
La decisione di dare un colpo più deciso all’output è stata presa sull’onda dell’emergenza Coronavirus, che sta avendo un “grave impatto” sulle prospettive del settore nel 2020, con una stima di crescita della domanda pressoché dimezzata a 0,48 milioni di barili da 1,1 milioni indicati in precedenza. L’epidemia infatti ha fatto crollare la domanda mondiale, soprattutto nel settore del trasporto aereo (la IATA ha previsto ancora oggi perdite fra 63 e 113 miliardi di dollari).
“Di conseguenza, alla luce degli attuali fondamentali e delle stime sulle prospettive di mercato”, la Conferenza ha deciso di raccomandare all’Opec Plus di estendere i tagli concordati in precedenza – spiega lo statement dell’Opec – ed ha convenuto di raccomandare “un ulteriore adeguamento di 1,5 milioni di barili al giorno fino al 30 giugno 2020″, da applicare proporzionalmente tra i paesi produttori dell’OPEC (1,0 milione) e non OPEC (mezzo milione).
La 178^ Conferenza Opec ha infine preso atto dell’annuncio dall’Ecuador che si è ritirato dall’adesione all’OPEC, con effetto dal 1 ° gennaio 2020.
Dopo la decisione dell’Opec, il petrolio ha azzerato il guadagno evidenziato nel corso della mattinata, a causa della ferma opposizione della Russia. Il scambia a 46,82 (+0,09%) ed il a 50,95 dollari/b (-0,29%).