(Teleborsa) – Il blocco dell’indicizzazione delle pensioni dal 2011 ad oggi ha generato “danni gravissimi” e “permanenti” a milioni di pensionati. I diversi meccanismi sperimentali, “introdotti con il solo scopo di continuare a fare cassa”, hanno fortemente diminuito il potere di acquisto dei pensionati. A dirlo il Segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, illustrando i dati di uno studio sull’indicizzazione delle pensioni nel periodo 2011-2020.
Secondo lo studio, un pensionato che nel 2011 aveva un assegno pari a 1.500 euro oggi riceve una pensione pari a 1.575 euro. Se fosse stato utilizzato il meccanismo ordinario avrebbe ricevuto una pensione mensile pari a 1.649 euro. Dunque oggi riceve 74,03 euro in meno al mese, 962,39 euro in meno l’anno. “Danno che sarà permanente per tutta la vita del pensionato -sottolinea Proietti – in pratica e’ come se quest’anno il pensionato percepisse una mensilità netta in meno”.