(Teleborsa) – “Quota 100 è una delle riforme di cui vado più orgoglioso, se non quella di cui vado più orgoglioso”. È quanto ha affermato il leader della Lega Matteo Salvini in occasione della presentazione del saggio di Claudio Durigon (già sottosegretario per il Lavoro e le politiche sociali), e Massimo Garavaglia, (già viceministro dell’Economia), “La libertà di andare in pensione. Come Quota 100 ha cambiato il sistema previdenziale italiano”, titolo di esordio della casa editrice oVer Edizioni, presentato questa mattina a Roma presso il Censis e sul Canale YouTube Ital TV.
“Quota 100 è un’opzione – ha affermato Salvini – che abbiamo messo in mano alle lavoratrici e ai lavoratori e costituisce anche un vantaggio per i giovani. Mi ricordo, quando l’anno scorso andai in fabbrica a Portovesme, in Sardegna, una delle regioni italiane con il più alto tasso di disoccupazione giovanile, mi dissero che nel 2020 con Quota 100 avrebbero mandato in pensione 100 operai e avrebbero assunto 100 giovani sardi. Nella scuola andranno in pensione 4500 insegnanti e verranno, finalmente, stabilizzati, 4500 precari. Ritengo, dunque, questa riforma un’opera di giustizia sociale non solo per chi esce ma anche per chi entra. Un altro aspetto positivo di questa riforma – ha aggiunto il leader della Lega – è che Quota 100 è stata operativa subito. Se si fa il confronto con i decreti in questa emergenza Covid si vede come il cosiddetto decreto Rilancio prevede che alcuni interventi economici arrivino fra sei mesi. Lo stesso Recovery Fund del quale si parla molto prevede che la stragrande maggioranza dei contributi venga versata una volta approvato il bilancio europeo, tradotto: l’anno prossimo. Da ex ministro dell’Interno il grosso rischio che vedo è che più passano le settimane, più lo Stato non dà risposte, più mafia, camorra e ‘ndrangheta, che problemi di liquidità non ne hanno, hanno la possibilità di entrare in interi settori economici”.
Quella sulle pensioni è la battaglia più emblematica della Lega degli ultimi anni, lei l’ha definita anche quella di cui va più orgoglioso. Tuttavia, nella prefazione del libro di Durigon e Garavaglia, la inserisce come primo step di una più ampia “rivoluzione del buon senso” della quale, a suo avviso, l’Italia avrebbe bisogno. In cosa consiste, anche alla luce dell’emergenza che stiamo vivendo, tale “rivoluzione”?
“Si tratta di una rivoluzione fondata sulla libertà di scelta. Quota 100 ha liberato, ad oggi, trecentomila italiane e italiani, dalla gabbia della legge Fornero che aveva imposto, dalla sera alla mattina, da uno a cinque anni di fatica e di lavoro in più. Trecentomila persone hanno scelto di ritirare quello che avevano anticipato allo Stato lasciando altri trecentomila spazi di crescita ai giovani. È la prima tappa di un percorso che, per quanto mi riguarda, dovrà arrivare a Quota 41 e alla Flat Tax al 15% sui redditi delle famiglie e delle imprese seguendo il principio del pagare meno per pagare tutti. Quando uno pensa alla Lega e a Salvini pensa sempre agli sbarchi, agli immigrati, alla lotta alla mafia, ai campi rom. Ma se c’è una riforma di cui vado particolarmente orgoglioso è questa di Quota 100 perché ci sono centinaia di migliaia di italiani in carne e ossa che hanno riconquistato sorriso, speranza, famiglia e vita”.