(Teleborsa) – Il piano Industria 4.0 è stata rifinanziato con 7 miliardi di euro. Ad annunciarlo è stato il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, intervenuto ai microfoni di Sky Tg24. “Abbiamo firmato un decreto attuativo per una misura che dovrà diventare strutturale nella prossima legge di bilancio”.
Il Ministro ha commentato anche la proposta di Recovery Fund presentata oggi dalla Commissione europea: “È un passo in avanti con una cifra di 750 miliardi. Va dato atto al presidente del Consiglio di avere combattuto per questo risultato. Festeggeremo quando sarà un risultato definito e definitivo con contorni chiari. C’è la necessita’ di intervenire a fondo perduto per consentire ai paesi membri di ulteriori interventi per le infrastrutture e i settori strategici“. Patuanelli pensa però già a come andranno usate le risorse: “Dobbiamo occuparci di come vogliamo spendere i soldi con un’analisi chiara delle fragilità dei nostri sistemi produttivi che negli anni sono rimasti molto paralizzati”.
Patuanelli nel corso dell’intervento è tornato anche su diversi temi che stanno animando il dibattito intorno al settore automotive. Su : “Credo che sia un’operazione di sistema in cui lo Stato presta una garanzia, tra l’altro onerosa e con condizioni stringenti, al più grande gruppo italiano che ha sede in Italia e paga tasse dove produce. Il tema della sede lo ritengo non dirimente. Dobbiamo puntare ad essere attrattivi per gli investimenti che arrivano dall’estero”. E sulle misure a sostegno del comparto automobilistico, un “settore strategico per il Paese” per il Ministro Patuanelli: “non è in discussione il discorso di taglio delle emissioni e sostituzione parco mezzi, è un percorso ineludibile”. E ha aggiunto: “Credo che si debba pensare a rafforzare incentivazione all’auto elettrica e a un intervento per lo stock di auto invendute e prodotte. È un ragionamento che va fatto in questa direzione”.
Il Ministro si è espresso, infine, anche sul caso Jabil: “È inaccettabile il comportamento di un’azienda in spregio alle norme esistenti che bloccano tutti i licenziamenti anche quelli avviati prima del Covid”. E ha offerto un aggiornamento della situazione della trattativa: “Non ci sono novità, la trattativa è in stallo e siamo in attesa di un colloquio importante. Siamo in grado di attivare strumenti per facilitare la ma non ci può essere l’atteggiamento arrogante come quello che si è visto finora”.