(Teleborsa) – Il fatto che le regole di bilancio resteranno sospese per il 2021 “non vuol dire che la clausola di fuga (che ha permesso di sospendere il Patto di Stabilità, ndr) finirà nel 2021”. Lo ha detto, durante la presentazione delle previsioni economiche autunnali della Commissione, Paolo Gentiloni aggiungendo che la questione “sarà discussa quando ci sarà meno incertezza sull’economia, sapendo che nel 2021 non ci troveremo al livello di prodotto precedente la pandemia”.
Nel rapporto presentato questa mattina, le stime di crescita per l’Italia mettono nero su bianco un –9,9% per quest’anno e un rimbalzo pari al +4,1% nel 2021 e un +2,8% per il 2022. Cifre più pessimistiche di quelle indicate dal Governo nella NaDEF che vede un -9% per il 2020, +6% per il prossimo anno e +3,8% nel 2022. Stando ai numeri presentati questa mattina, l’esecutivo si è dimostrato più ottimista di Bruxelles anche sui percorsi nei prossimi anni dei rapporti deficit/PIL e debito/PIL.
Nelle ultime settimane ci siamo trovati di fronte a una recrudescenza della pandemia e sono state adottate nuove misure di contenimento” e per questo motivo “la ripresa è stata interrotta”, ha avvisato il Commissario sottolineando che “La crescita è destinata a fermarsi nel quarto trimestre, ma a riprendere a salire a partire dal primo trimestre del 2021.
Gentiloni ha quindi esortato gli Stati membri a presentare alla Commissione i piani nazionali per accedere al programma Next Generation EU, anche come segnale di fiducia per tutti – “mercati, parti sociali e cittadini” – auspicando una rapida conclusione dei negoziati in modo da prevedere l’approvazione dei piani e l’erogazione della prima quota di finanziamenti a partire dalla “tarda primavera del prossimo anno”.