(Teleborsa) – Dopo una marcia a passo sostenuto, la pandemia da coronavirus sta rallentando nel mondo secondo gli ultimi dati settimanali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in particolare nel continente americano.
Più di 1,7 milioni di nuovi casi e 39 mila nuovi decessi sono stati segnalati nella settimana dal 17 al 23 agosto, segnando una diminuzione del 5% dei casi e del 12% dei decessi rispetto alla settimana precedente. Il rallentamento è stato registrato ovunque nel mondo tranne che nel Sudest asiatico e nel Mediterraneo orientale.
Tuttavia, i casi hanno tuttavia registrato un’impennata in alcuni Paesi europei, che hanno visto un nuovo incremento dopo le vacanze estive e a ridosso della riapertura delle scuole. Francia, Germania, Spagna in particolare con l’Italia che al momento viaggia intorno a quota mille casi giornalieri, cifra da non sottovalutare ma neanche tale da far scattare l’allarme.
La vera incognita è capire cosa succederà in autunno. Escludendo un nuovo lockdown, ipotesi che nessuno al momento vuole prendere in considerazione, sono tre gli scenari ai quali potremmo trovarci davanti da qui ai prossimi mesi. A tracciarli, è Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e membro del Comitato Tecnico-scientifico.
Si va dallo scenario soft di un aumento lento e costante dei casi, passando a quello più preoccupante di un corto circuito tra scuola e famiglie in scia ad un maggior ricorso ai trasporti pubblici, che potrebbe portare a “un aumento ulteriore dei casi, speriamo contenibile” per finire con il terzo, il peggiore, che nessuno si augura, in cui la situazione sfugge di mano con relativo aumento dei ricoveri.