(Teleborsa) – Il debito pubblico tornerà sotto il 130% del Pil – cioè ai livelli precedenti alla crisi da Coronavirus – alla fine del decennio. È quanto dichiarato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ascoltato oggi in audizione presso le Commissione Bilancio e Politiche Ue del Senato sul Recovery Fund.
Il titolare del ministero di via XX settembre, citando le cifre che verranno espresse nella Nadef, ha sottolineato come il debito quest’anno salirà fino al 158%, mentre il prossimo anno anno le attese sono per una discesa al 155,8%.
“Prevediamo però con le misure di bilancio e col Recovery Plan, che saranno espansive, un deficit programmatico al 7% nel 2021, invece del 5,7%, al 4,7% nel 2022 invece che al 4,1% tendenziale, mentre contiamo di ridurlo al 3% programmatico nel 2023 rispetto al 3,4% tendenziale”.
“Il combinato disposto di questa strategia di bilancio programmatica e delle risorse aggiuntive del Recovery Plan – ha spiegato il ministro Gualtieri – porta ad un sentiero graduale di riduzione del debito che potrà ritornare ai livelli inferiori a quelli pre-covid, sotto il 130%, alla fine del decennio”. E ha concluso: “È una strategia di riduzione del debito credibile e con una sufficiente gradualità dal renderla coerente con una prospettiva di crescita”.
Per quanto riguarda il Pil oltre al rimbalzo del 6% previsto nel 2021, il ministro ha annunciato che la Nota di aggiornamento del Def prevede una crescita del 3,8% nel 2022 e del 2,5% nel 2023. “Sulle stime sulla crescita programmatica – ha aggiunto Gualtieri – che facciamo in modo sempre prudente perché preferiamo essere smentiti positivamente dai dati effettivi, prevediamo una crescita programmatica superiore a quella tendenziale”.
Il ministro ha parlato anche delle riforme “di supporto” al piano italiano, in tal senso Gualtieri ha posto l’attenzione su quella del fisco: “si caratterizzerà principalmente per il taglio cuneo fiscale sul lavoro, la revisione complessiva della tassazione verso una maggiore equità, la lotta all’evasione e la revisione del sistema degli incentivi ambientali, di quelli per il sostegno delle famiglie e alla genitorialità e per la partecipazione al mercato del lavoro.”.