(Teleborsa) – Archiviato per qualche ora il dossier sul Recovery Fund, il Premier Conte insieme ai Ministri Lamorgese, De Micheli e D’Incà partecipa alla “prova generale” del Mose di Venezia, con il sollevamento delle 78 dighe mobili destinate a proteggere la città dalle maree. Presidente del Consiglio e rappresentanti dell’esecutivo hanno fatto visita alla “Control room” installata all’isola artificiale del Lido, dove hanno seguito le operazioni di sollevamento e discesa delle paratoie nelle quattro bocche”, da nord a sud: Lido-Treporti, Lido-San Nicolò,Malamocco e Chioggia. Presenti anche il Presidente del Veneto Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnaro. Intanto, si registrano le proteste di ambientalisti e comitati contro le grandi navi in Laguna.
“Il Mose non è finito, ci vogliono altri 18 mesi”, ha detto la Commissaria straordinaria Elisabetta Spitz. L’opera, ha proseguito “ha una storia travagliata e controversa, a noi è stato affidato il compito di portarla a termine. Una lunga pagina si chiude, Ringraziamo i veneziani per la lunga pazienza”.
Conte ha sottolineato che non si tratta di una passerella ma di una “concreta azione politica”. “Il Governo – ha detto il Premier – vuole toccare con mano e verificare l’andamento dei lavori”, ha detto il Premier per il quale “dobbiamo evitare veramente l’acqua alta, che rischia di rovinare e deturpare questo meraviglioso patrimonio”. Poi un passaggio sulla tempistica: “Questo Mose va completato e dobbiamo fare in modo che il prossimo autunno inverno ci sia uno strumento di salvaguardia. Siamo qui augurandoci che questa opera possa funzionare e rispondere all’obiettivo per cui è stata progettata”, ha sottolineato ancora.
“Il Mose è stata un’opera travagliata e faticosa” ma oggi “non potevamo mancare, anche per quella sera del 12 novembre” dell’acqua alta eccezionale, sottolinea la Ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, precisando che “molti degli impegni presi quel giorno sono stati mantenuti”. Rispondendo alla sollecitazione sul ‘decreto fanghi’, ritenuto dal sindaco Bugnaro indispensabile per creare una via alle grandi navi alternativa a quella che passa davanti a San Marco,il ministro ha detto che “il decreto è pronto, basta definire la gestione presente e futura”.
Per il Governatore del Veneto Zaia, quella del Mose “è la storia di una via crucis. Ci è stata presentata come un’opera unica con i pregi e i difetti di un’opera unica ma dopo aver investito 5,5 miliardi e qualche miliardo in più a corredo deve funzionare. Spero che funzioni”.
(Foto: Mag. Acque di Venezia – C.V.N. CC BY-SA 3.0)