(Teleborsa) – Scenario sempre più cupo per il mercato auto in Italia tanto da far registrare una perdita di fatturato di 9 miliardi di euro e il conseguente mancato introito dell’Iva pari 2 miliardi di euro.
Lo rileva l’inchiesta congiunturale condotta dal Centro Studi Promotor da cui emerge che a fine giugno il 70% dei concessionari dichiara bassi livelli di acquisizione di ordini, mentre il 62% lamenta anche una insoddisfacente affluenza ai saloni di vendita di interessati all’acquisto.
Secondo Promotor, il dato delle immatricolazioni di giugno, seppur in aumento rispetto a quello dei tre mesi precedenti, appare ancora più negativo se si considera che in giugno, con la fine della quarantena, il mercato avrebbe dovuto, tornare sui livelli normali e quindi in linea con quelli del 2019, e avrebbe anche dovuto recuperare almeno una parte delle mancate vendite di marzo, aprile e maggio.
Sulla situazione del settore dell’auto in Italia incide poi il fatto che le auto invendute in giacenza sono circa 500.000 e che la situazione finanziaria di molte concessionarie è altamente critica.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, c’è dunque “l’assoluta necessità che vengano varati al più presto incentivi anche per chi rottama auto di oltre 10 anni ed acquista vetture nuove ad alimentazione tradizionale, oltre che elettrica”.