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Lockdown e paure, BCE: impennata del risparmio

(Teleborsa) – La pandemia ha causato una forte impennata del risparmio delle famiglie nell’area euro, fenomeno tipico nelle fasi di crisi e recessione, ma secondo uno studio della BCE stavolta potrebbe trascinarsi più a lungo, con ricadute negative in termini di minori consumi.

La ricerca, anticipata dal Bollettino economico che verrà pubblicato nella giornata di giovedì 24 settembre, rileva come “la propensione al risparmio ha toccato livelli senza precedenti” in risposta all’emergenza pandemica. Nel primo trimestre si è assistito a “un marcato aumento dei tasso di risparmio”.

La Bce spiega che la raccolta dei dati su questa voce è tipicamente più lenta di alcuni mesi rispetto ad altri aggregati. Ma le indagini presso i consumatori della Commissione europea misurano anche la propensione al risparmio e nel secondo trimestre questa componente ha segnato un livello mai visto prima.

Secondo l’istituzione monetaria, l’impennata ha due spiegazioni. La prima è che le misure di lockdown imposte per contenere i contagi di Covid hanno impedito alle famiglie di spendere e consumare una ampia fetta di quello che normalmente fanno, portando a un “risparmio forzato o non voluto”.

La motivazione è più problematica, perchè si tratta dell’improvviso aumento dell’incertezza determinato dalla pandemia e in particolare del rischio, percepito dalle famiglie, di aumenti della disoccupazione, che porta a risparmi in questo caso non forzati ma “cautelari”. Resta da acclarare, secondo l’istituzione europea, quale sia stato il contributo di questi due fattori all’impennata del risparmio.
Infine, guardando in avanti, un ulteriore elemento di problematicità circonda l’atteso rimbalzo di consumi e spese, che solitamente si verifica dopo repentine impennate del risparmio, quando determinate da fattori temporanei.

La risposta della BCE alla pandemia “ha rimosso i rischi di reazioni avverse estreme” alla crisi e “preservato condizioni monetarie molto accomodanti in tutte le parti dell’area euro”, facendo leva anche con le complementarietà di altre politiche pubbliche anticrisi. E’ quanto ha rilevato Fabio Panetta, componete del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea nel suo intervento in occasione della riunione del Money Market Contact Group dell’Istituzione.

“Ma la situazione macroeconomica resta fragile – ha aggiunto Panetta – e l’incertezza sulla dinamica che avrà l’inflazione attesa resta chiaramente fuori dalla nostra portata”.

Per questo “la nostra linea deve restare orientata a un approccio lungimirante sul valutare e ricalibrare la mole del supporto monetario necessario – ha spiegato – e su come giudichiamo e reagiamo alla bilancia dei rischi. Tutte le politiche macroeconomiche – secondo l’esponente della Bce – devono considerare l‘orizzonte delle loro misure”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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