(Teleborsa) – Dossier Libia ancora appeso ad un filo: al-Sarraj sigla l’accordo per il “cessate il fuoco”, ma Haftar prende tempo e non firma la tregua perché non sono stati raggiunti tutti gli obiettivi.
Uno sviluppo che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accolto con una certa irritazione, avvertendo “infliggeremo una lezione” al Generale Haftar nel caso in cui dovesse riprendere i suoi attacchi e violare il cessate il fuoco temporaneo in vigore dalla mezzanotte di sabato scorso.
Il Premier italiano Giuseppe Conte si mostra ancora “fiducioso” sulla possibilità che anche il Generale dell’esercito libico firmi la tregua ed afferma che la firma di al-Sarraj è un “importante passaggio”, anche se avverte che lo “scenario è complesso” . “Anche il cessate il fuoco, ancorché rispettato e attuato, è sempre un passaggio preliminare perché non è quello l’obiettivo finale”, ha sottolineato Conte, aggiungendo che bisogna “lavorare e affidarsi alle arti silenziose della diplomazia”.
Intanto, da Mosca, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov propone di “unire gli sforzi” compiuti dll’UE, da Russia e Turchia e dai Paesi limitrofi alla Libia per lavorare “in un’unica direzione” e “raggiungere un accordo” alternativo all’uso della forza militare.
Questa mattina la cancelliera tedesca Angela Merkel ha telefonato al Presidente russo Vladimir Putin per “discutere dei preparativi per la conferenza internazionale sulla Libia a Berlino“, che dovrebbe tenersi domenica prossima 19 gennaio. Ma è giallo sulla possibilità che il vertice possa aver luogo come previsto. L’accordo dovrebbe prevedere un disarmo e l’avvio di un processo di pace sotto l’egida ONU.
“Aspettiamo il vertice di domenica a Berlino per capire se Haftar vuole solo alzare il prezzo”, ha affermato oggi a radio Anch’io Antonio Tajani, mostrandosi piuttosto critico sui passi fatti sinora ed aggiungendo che “l’Europa purtroppo è divisa e non conta nulla”.