(Teleborsa) – L’emergenza Coronavirus sta avendo ripercussioni contrastanti sulle vendite al dettaglio: se da un lato è “corsa agli scaffali” per i generi di prima necessità, dall’altro è pesantissimo il bilancio del primo weekend per gli altri esercizi commerciali, specie se piccoli.
Secondo Confimprese, nel primo fine settimana di diffusione del Coronavirus, c’è stato un drastico calo di traffico nei negozi, con fatturati retail in flessione del 30-40% e le previsioni sono per un’ulteriore decrescita per il resto della settimana. “Condividiamo le forti preoccupazioni e le richieste di adeguate misure a sostegno di tutto il sistema espresse da Confcommercio e Confindustria anche in tema di fiscalità, come la sospensione delle scadenze contributive per le aziende. Bisogna tenere in piedi il sistema Paese, siamo preoccupati per gli ulteriori danni che questo flagello potrà causare alla nostra economia”, dichiara Mario Resca, presidente Confimprese.
Dall’altro lato, è boom di vendite per gli ipermercati che vendono generi alimentari e di prima necessità. Scorte precauzionali ingenti, come si era verificato in situazioni analoghe come nel caso del contagio da Sars di inizio anni 2000, hanno determinato nel corso del week end un aumento delle vendite del 50% nei punti Coop, a partire dall’epicentro della crisi (Milano e Lombardia). La catena assicura regolari e costanti rifornimenti di merci, con i magazzini che funzionano a pieno ritmo, mentre resta la difficoltà di approvvigionamento di articoli quali gel disinfettanti e mascherine che sono andati esauriti.