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La settimana sui mercati: dai timori per il coronavirus ai risultati delle regionali

(Teleborsa) – La settimana si apre con due temi che, più di altri, stanno avendo un impatto sui mercati. Il primo è relativo agli sviluppi legati alla diffusione del coronavirus con le morti arrivate ad almeno 80 ed il numero dei contagiati salito ad oltre 2.700. Il Presidente cinese Xi ha parlato di “accelerazione della diffusione” definendo la situazione grave. Inoltre, ci sono segnali di contagi in varie parti del globo e questo sta comportando una situazione di risk-off sui risky asset, con anche le borse USA che hanno mostrato i primi segnali di scricchiolio (venerdì chiusura in calo e future USA stamani in ribasso). Per limitare gli spostamenti delle persone e contenere la diffusione del virus, ieri la Cina ha annunciato un’estensione del periodo di festività per il nuovo anno lunare di tre giorni al 2 febbraio (originariamente era atteso terminare il 30 gennaio). L’altro tema del giorno è legato ai risultati delle elezioni regionali italiane, con la vittoria del centrosinistra in Emilia Romagna che questa mattina sta portando a forti acquisti sui titoli di stato italiani. Sul fronte commerciale, il Segretario al Tesoro USA, Mnuchin, ha dichiarato l’intenzione di arrivare ad un accordo commerciale con il Regno Unito nel 2020. E’ quanto emerge da un Report MPS Capital Services.

Tassi e congiuntura: forti acquisti sui BTP

La settimana si apre con forti acquisti sui titoli italiani, con il tasso decennale BTP che torna a puntare l’1% (dall’1,2% di venerdì) e lo spread verso la Germania sceso sotto 140 pb. A scatenare gli acquisti, l’esito delle elezioni regionali che ha allontanato l’ipotesi di una crisi di governo e di elezioni anticipate. In settimana l’attenzione sarà focalizzata, oltre che sugli sviluppi del virus cinese e su alcuni dati macro (IFO tedesco, PIL 4 Trim. Area euro), sulla riunione della BoE, soprattutto dopo che venerdì il buon dato sugli indici PMI ha ridotto le attese di un taglio dei tassi (con le probabilità di un taglio scese al 46% dal precedente 60%). Negli USA, ha deluso il PMI manifatturiero risultando in calo e sotto le attese a fronte di un rialzo di quello servizi. Sul fronte credito, l’ultima seduta della settimana è stata nuovamente caratterizzata da un allargamento degli spread sul comparto HY, mentre sono rimasti stabili quelli IG. Nel primo caso ha pesato anche l’intensa attività sul primario EUR nel segmento ad alto rendimento, dove l’ammontare settimanale collocato è stato il più elevato da quasi due anni.

Valute: emergenti sotto pressione

I timori legati al coronavirus hanno continuato a condizionare gli scambi sul mercato valutario nella giornata di venerdì e soprattutto questa notte, con lo yen che è risultato il principale beneficiario del clima di risk-off sui mercati. Le vendite stanno interessando principalmente l’area emergente, dove tutte le principali valute del comparto stanno perdendo terreno verso euro, ed in particolare rand e yuan (cambio off-shore). L’euro/dollaro si sta, invece, mantenendo piuttosto stabile in area 1,1030 anche se la rottura, la settimana scorsa, di una importante trendline rialzista aumenta la possibilità nel breve di un movimento sotto quota 1,10.

Materie Prime: forti vendite su petrolio e metalli industriali

La paura cinese continua ad impattare profondamente su alcune commodity, specialmente su petrolio e metalli industriali. Sul fronte energetico, l’Arabia ha dichiarato che sta monitorando attentamente gli sviluppi sul mercato, anche se per adesso gli impatti sulla domanda di petrolio sono “molto limitati”. In questo contesto di tensioni, i preziosi sono tra le poche materie prime positive. Infine, segnaliamo che Trump ha firmato un provvedimento che prevede l’aumento dei dazi sui prodotti derivati da alluminio ed acciaio dal prossimo 8 febbraio, rispettivamente di un ulteriore 10 e 25%. Dalla misura saranno esentati una serie di paesi tra cui Canada e Messico (dopo la formalizzazione dell’accordo commerciale USMCA).

Azionario: prese di beneficio e cautela

La scorsa settimana si è chiusa con crescenti timori circa la rapida diffusione del coronavirus che hanno influenzato i principali listini azionari. Le borse dell’eurozona, pur limando i guadagni sul finale, hanno chiuso in rialzo grazie ai dati macro che indicano una stabilizzazione dell’attività economica. Meno ispirata Wall Street con le prese di beneficio che hanno colpito tutti i principali indici. All’interno dell’indice S&P500 a guidare il ribasso i titoli finanziari, energetici e ciclici a conferma del fatto che i timori riguardano le ricadute sulla crescita di un’ampia diffusione del virus. Stamattina, la cautela domina in Asia, con Tokio che ha perso il 2%. Partenza in marcato calo in Europa, ad eccezione di Milano in lieve calo.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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