(Teleborsa) – “Questa è un’operazione da cui possiamo uscire tutti vincitori. Le imprese, le famiglie, le comunità sono sempre più aperte verso logiche internazionali, il sistema bancario non può essere solo locale, deve avere la forza e le dimensioni per accompagnarle in tutto il mondo”. È quanto afferma Stefano Barrese, capo della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo in un’intervista pubblicata oggi in copertina dal settimanale Idea, pubblicazione rivolta la mondo imprenditoriale cuneese, commentando l’Ops su UBI Banca.
“La nostra Banca dei Territori – ha sottolineato Barrese – è composta da 8 direzioni regionali con ampia autonomia operativa e creditizia, che puntiamo ad aumentare creandone una per ciascuno dei nuovi territori di elezione di UBI Banca, a cominciare da Cuneo. Vogliamo conferire a questi territori una fattiva autonomia decisionale, la medesima quindi di cui già godono le attuali direzioni regionali di Intesa Sanpaolo”.
Per Barrese “la nuova realtà che nascerà dall’unione di Intesa Sanpaolo e UBI confermerà le linee di credito esistenti per chi oggi si appoggia su entrambe le banche e metterà a disposizione ulteriori 10 miliardi di credito all’anno nel triennio 2021-23. Alle imprese – ha aggiunto – sarà esteso il modello di rating qualitativo della nostra banca, che tiene conto dei fattori come investimenti in formazione, ricerca & sviluppo, innovazione nella valutazione del merito creditizio. Eurostampa, Merlo, Bottero, Venchi, Bertolotto Porte, Rivoira, e Gruppo Scotta sono alcuni dei grandi nomi che abbiamo sostenuto nelle ultime settimane, supportandone l’export e aiutando le piccole realtà della loro filiera a ripartire. Abbiamo un’intera divisione dedicata alla Banca dei Territori. Interveniamo – ha concluso Barrese – non solo con credito e servizi bancari, ma anche contribuendo a valorizzare il tessuto economico, sociale e culturale di tutti i territori”.