(Teleborsa) – L’Inps risponde agli attacchi giunti in questi giorni per i disservizi nella ricezione delle domande per le prestazioni previste dal decreto Cura Italia. “Le critiche e gli attacchi strumentali e non disinteressati verso l’Istituto si infrangono miseramente sulla realtà del fatto che il Decreto Legge “Cura Italia” porta la data del 17 marzo 2020 – si legge in una nota diffusa dall’Istituto – ma oltre agli sforzi di natura tecnologica ed organizzativa l’Istituto si sta impegnando per la semplificazione e la riduzione degli adempimenti a carico di cittadini e imprese”. E chiude: “l’Inps forte della sua lunga storia conferma il suo totale impegno a svolgere i compiti affidati per il bene della collettività”.
Nella nota l’Istituto previdenziale ha tenuto a ringraziare tutti i suoi lavoratori, in particolare quelli dell’area informatica e il suo responsabile. Ad oggi 10 aprile sono poco più di 4,5 milioni le domande giunte all’Inps per le prestazioni previste dal decreto Cura Italia, per complessivi 8,8 milioni di beneficiari. Il dato – aggiornato alle ore 16 – è stato comunicato dalla stessa Inps che segnala come solo per l’indennità da 600 euro siano arrivate 3.991.554 domande. All’Istituto presentate anche 198mila domande per la cassa integrazione ordinaria per oltre 2,8 milioni di beneficiari. Disponibili anche i numeri relativi alle domande degli altri servizi: per i congedi parentali le richieste sono state 201.316 mentre per il bonus baby sitting le domande sono state 43.608. Infine, per l’assegno ordinario sono giunte 100.800 domande per quasi 1,7 milioni di beneficiari.