(Teleborsa) – Commercianti ed esercenti sottolineano la “calma piatta” sul fronte dei prezzi in Italia. Una situazione che, secondo Confcommercio, si traduce in una “moderata spinta ai consumi e grande incertezza“. Per Confesercenti servono subito “misure selettive” per rilanciare l’economia.
“Calma piatta sul fronte dei prezzi, in Europa ma soprattutto nel nostro Paese. Nonostante l’accelerazione del mese di dicembre, infatti, il tasso di inflazione italiano resta tra i più bassi dell’area euro“, afferma Confesercenti commentando i dati sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat.
Nell’ultimo mese del 2019 il dato tendenziale si è portato allo 0,5%, dopo lo 0,2 di novembre, ma il 2019 ha fatto registrare lo 0,6%, circa la metà di quanto è atteso nei prossimi giorni per il dato euro (e di quanto si era registrato in Italia lo scorso anno). Mentre l’inflazione di fondo scende a 0,5% dallo 0,7 del 2018. “Segnali che, purtroppo, indicano come la situazione economica non presenti frizioni dal lato della produzione e della domanda”, sottolinea Confesercenti. Alla stagnazione deleteria dell’economia si accompagna l’incertezza politica. “Fattori che – avverte Confesercenti – allontanano, in modo preoccupante, il Paese dalla ripresa: servono misure selettive urgenti che siano in grado di dare risposte forti sia sul versante della domanda interna che per il rilancio di tutti i settori della nostra economia”.
Anche Confcommercio evidenzia la dinamica sostanzialmente stabile dei prezzi. “Dopo un trimestre di variazioni congiunturali negative i prezzi al consumo sono tornati a registrare, a dicembre, un aumento, fenomeno largamente ascrivibile alle componenti volatili e ad alcuni fattori stagionali, a conferma di una sostanziale assenza di tensioni all’interno del sistema”.
Nel complesso del 2019, osserva l’Ufficio Studi di Confcommercio, “il tasso d’inflazione italiano si colloca tra i più bassi dell’eurozona con un divario particolarmente ampio rispetto a Francia e Germania (0,6% contro 1,3% e 1,4% rispettivamente). Il permanere di dinamiche molto contenute dei prezzi rappresenta ancora uno dei pochi elementi a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie che si traduce in una moderata spinta ai consumi in un contesto di grande incertezza. La propensione al risparmio, infatti, nei primi tre trimestri del 2019 è in crescita rispetto al 2018″.
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