(Teleborsa) – Dopo aver rallentato per buona parte del 2019, l’inflazione in Italia accelera, anche se di poco, per il secondo mese consecutivo. Lo ha rilevato oggi l’Istat. “Dato leggermente sopra le attese, che conferma la tendenza a una contenuta ripresa dell’inflazione che non deriva solo da impulsi volatili, ma riguarda anche la componente di fondo, seppure condizionata da alcuni fattori stagionali”. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat sull’inflazione a gennaio.
“La lieve crescita dell’inflazione rilevata nell’ultimo bimestre, lungo un trend condiviso da tutta l’eurozona non ha, comunque, attenuato il sensibile divario con gli altri Paesi, come Francia e Germania, ad esempio, rispetto ai quali il differenziale è di oltre un punto percentuale. Nella prospettiva di breve termine – conclude Confcommercio – occorre segnalare il possibile ridimensionamento di alcune dinamiche dei prezzi, anche in risposta a bruschi rallentamenti della domanda, come nel caso dei viaggi e delle altre voci legate ai consumi turistici”.
Confesercenti: “mini aumento di pochi decimali” – A gennaio si è registrato un lieve aumento del tasso d’inflazione, il secondo consecutivo come segnala l’Istat, ma nel complesso stiamo parlando di pochi decimali. Così Confesercenti commenta i dati sull’inflazione diffusi oggi dall’Istituto di statistica.
“La crescita – prosegue la nota – è in parte spiegata dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici non regolamentati ed in parte anche dovuta ai beni alimentari ed al complesso dei beni, tanto che si rileva anche una lieve risalita, di un decimale, dell’inflazione di fondo che resta comunque ancora sotto il punto percentuale. Si tratta di attendere i prossimi mesi ma non ci sembra ci siano, per ora, le condizioni di “spinta” provenienti dalla domanda interna, a conferma, purtroppo, di un clima generale di stagnazione economica in cui non si intravedono ancora segnali di ripresa, conclude la nota.