(Teleborsa) – “E’ un risultato molto incoraggiante, in linea con il profilo dell’andamento produttivo prospettato nell’ultimo Documento di Economia e Finanza. Abbiamo ancora molta strada da fare, ma il rimbalzo fatto segnare dalla produzione industriale a maggio è molto importante e stimiamo che proseguirà, anche se prevedibilmente a tassi più contenuti, nel bimestre giugno-luglio”. Lo ha detto il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, in merito ai dati sulla produzione industriale di maggio, che ha fatto segnare un rialzo del 42,1% rispetto ad aprile. “Proseguiamo con ancora più determinazione a lavorare per la ripresa e per il rilancio dell’economia”, aggiunge il Ministro.
Arrivano intanto anche i commenti delle associazioni. Dato congiunturale leggermente superiore alle attese che rinforza la sensazione di un tessuto produttivo vitale e coraggioso. Tuttavia, sebbene le perdite tendenziali rimangano ingenti in molti settori, soprattutto per quelli pi direttamente collegati alla domanda delle famiglie – come mezzi di trasporto e abbigliamento – il principale problema resta la concentrazione del calo di fatturato e di reddito su pochi importanti settori, in particolare sulla filiera turistica. Questo il commento dell‘Ufficio Studi di Confcommercio sul rimbalzo della produzione industriale nel mese di maggio.
E proprio dalla ripresa di questi settori – prosegue la nota – “dipenderà, in definitiva, la performance aggregata del PIL non solo nell’anno in corso ma, soprattutto, nel 2021, anno in cui l’intensità del rimbalzo atteso funzione delle condizioni economiche dei partner commerciali europei, per adesso ancora diffusamente critiche”.
Toni cauti dal Codacons che invita a non cedere il passo a un eccessivo ottimismo. “L’aumento della produzione a maggio è un dato atteso e fisiologico, che non sorprende e non deve dare adito a facili entusiasmi, del tutto ingiustificati in questo momento di grave difficoltà per il Paese”, si legge nella nota a commento dei dati Istat.
“La ripresa delle attività nel mese di maggio ha portato ad una crescita dell’industria rispetto al mese precedente, caratterizzato dal pieno lockdown, che tuttavia si scontra con un dato tendenziale disastroso – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Rispetto allo scorso anno la produzione industriale è diminuita del -20,3%, con un picco che raggiunge -29,3% per i beni di consumo durevoli”.
“Numeri che attestano gli effetti pesantissimi del Covid sull’economia italiana, e che richiederanno anni per tornare ai livelli pre-coronavirus, specie se il Governo non saprà mettere in campo misure concrete a sostegno di consumi, imprese e industria” – conclude
Per il Presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto “I dati Istat sull’industria sono davvero una bella notizia. La produzione industriale è incoraggiante, l’aumento del 42,1 per cento nel mese di maggio rispetto ad aprile, segnala la volontà di ripartenza che si è generata nel Paese. Andiamo avanti!”, scrive in una nota.