(Teleborsa) – Assoluzione scontata per Trump nella votazione finale al Senato a maggioranza repubblicana. E così il Presidente degli Stati Uniti è uscito definitivamente indenne dalla procedura di impeachment in precedenza approvata dalla Camera che negli Usa ha funzione di pubblica accusa, mentre invece l’altro ramo del Parlamento ha il ruolo di Tribunale giudicante. Donald Trump esce così indenne dalle due accuse, abuso di potere e ostruzione al congresso, che per mesi lo hanno tenuto sotto scacco, festeggiando il “successo”, o secondo i punti di vista lo “scampato pericolo” di destituzione, con un tweet: “Presidente per sempre”. Del resto tutto come da previsioni. Contro la condanna per “abuso di potere” hanno votato 52 Senatori su 100. Per “ostruzione al Congresso” 53 su 100.
Con una sorpresa: Mitt Romney, Senatore repubblicano dello Stato dello Utah e già avversario di Barack Obama nella corsa per la Casa Bianca del 2012, ha votato contro Trump assieme ai colleghi democratici per l’abuso di potere, seguendo invece la cosiddetta disciplina di partito per quanto riguardava il capo d’imputazione di “ostruzione al Congresso”. E così Il John Roberts, giudice capo della Corte suprema chiamato a presiedere in questa circostanza eccezionale i lavori del Senato, ha concluso la seduta decretando l’assoluzione. Mentre qualche istante dopo l’accanita accusatrice, Nancy Pelosi, alla quale Trump non aveva stretto la mano, ha letteralmente strappato lo stampato del discorso del Presidente.
Nella storia degli Stati Uniti Donald Trump è stato il terzo Presidente a essere sottoposto a impeachment. Ma nessuno dei tre è stato deposto. Si cominciò nel 1868 col Presidente democratico Andrew Johnson che si salvò per un solo voto, per poi passare nel 1999 a Bill Clinton per la vicenda di Monica Lewinsky e, infine, a Trump, accusato di aver minacciato l’Ucraina di non versarle aiuti militari necessari alla difesa contro la Russia allo scopo di tentare di ottenere un’azione giudiziaria contro il figlio di Joe Biden, candidato alla nomination democratica per le presidenziali 2016. Richard Nixon, nel 1973, evitò l’impeachment per lo scandalo Watergate rassegnando le dimissioni da Presidente prima dell’avvio della procedura.