(Teleborsa) – La vicenda dei dati trafugati in si chiude con 20 misure cautelari – 13 ai domiciliari – emesse dal gip di Roma nei confronti anche di dipendenti “infedeli” della compagnia telefonica.
L’indagine sul furto illegale ed il commercio di dati sensibili dei clienti – circa 1 milione e 200 mila l’anno – era partita da una denuncia della stessa TIM lo scorso anno.
La società commenta positivamente lo sbocco dell’inchiesta ed esprime “il più vivo ringraziamento” all’Autorità giudiziaria ed alla Polizia di stato “per aver portato a termine con successo l’indagine”. “Si chiude oggi una vicenda grave”, dice la compagnia telefonica, aggiungendo di aver subito assunto misure disciplinari nei confronti del personale coinvolto ed annunciando che si costituirà parte civile nel processo in quanto parte lesa.