(Teleborsa) – “Giunge finalmente a felice conclusione un progetto a cui tengo particolarmente e che reputo essere un dovere morale nei riguardi del più illustre intellettuale della città Ignazio Silone e di Pescina stessa che ospita il museo a lui dedicato”. Con queste parole, il presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, il professore Emmanuele Francesco Emanuele accompagnato dal direttore generale, la professoressa Alessandra Taccone, ha inaugurato ieri sera, 10 settembre, la casa natia di Ignazio Silone, famoso scrittore, giornalista, politico, saggista e drammaturgo italiano, annoverato tra gli intellettuali italiani più conosciuti in Europa e nel Mondo.
La cerimonia si è svolta a Pescina, in via delle botteghe, a seguito degli importanti lavori di ristrutturazione eseguiti con il contributo fondamentale della Fondazione Terzo Pilastro. Il presidente Emanuele ha sottolineato come Silone, insieme a Nicola Chiaramonte, ha fondato nel 1956 la rivista “Tempo Presente“, di cui attualmente, proprio per perpetuarne la memoria è presidente del Consiglio dei Garanti e comproprietario insieme al professor Angelo Sabatini, altro illustre personaggio della cultura abruzzese.
“Questo restauro da me fortemente voluto per ricordare la personalità dell’autore di “Fontamara” – ha proseguito il presidente della Fondazione Terzo Pilastro – è inoltre una testimonianza della mia gratitudine nei confronti della città stessa e della persona del sindaco, Stefano Iulianella, a cui debbo il privilegio di annoverarmi cittadino onorario”.
Il sindaco di Pescina poi, ha spiegato come il restauro della casa natia di Silone, non sia soltanto l’importante recupero architettonico di un edificio del centro storico, ma è anche il recupero di una parte importante della storia della città di Pescina.
“Ignazio Silone – ha detto il sindaco – torna finalmente nella casa dove è nato, dove è vissuto i primi anni dell’infanzia, dove ha sofferto la distruzione e la separazione dai propri affetti a causa del terremoto del 1915″. “Tutto ciò – ha proseguito Iulianella – è stato possibile per la generosità degli eredi dello scrittore e per la lungimiranza e sensibilità del professor Emmanuele Emanuele che ne ha sostenuto il restauro”.