(Teleborsa) – Un mese in più a prezzi pieni per cercare di far rientrare le aziende delle vendite perse durante i mesi di lockdown. Dal presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Renato Borghi, arriva la richiesta di posticipare i saldi facendoli partire dalla effettiva “fine di stagione” ovvero il primo agosto per la primavera-estate, adottando la stessa misura per il prossimo autunno-inverno.
“In vista della riapertura delle nostre attività, che continuiamo a chiedere che possa avvenire anche prima del 18 maggio, nell’interesse della categoria e alla luce del nuovo scenario di mercato – afferma Borghi – abbiamo sondato la volontà degli Associati sulla data ritenuta più opportuna per l’avvio dei prossimi saldi estivi. La prima evidenza dei dati pervenuti da oltre 4 mila imprese di tutta Italia è che il 94% è contrario alla data attualmente prevista del 4 luglio“. La soluzione preferita dalla gran parte delle aziende – spiega il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio – “è la posticipazione (52%), seguita dalla sospensione dei saldi (29%). Solo l’8% ha chiesto di anticiparli. Il 6% vorrebbe mantenere la data del primo sabato di luglio. C’è poi un 6% di aziende che ha preferito dribblare la domanda, esprimendo considerazioni su altre problematiche della categoria come la concorrenza sleale del web e la necessità di una regolamentazione delle vendite online. Questa pressante richiesta di posticipazione è una conferma da parte degli imprenditori del settore che vogliono l’inizio delle vendite in saldo all’effettiva fine stagione, tanto per la primavera/estate quanto per l’autunno/inverno”.
L’auspicio per Borghi è che le regioni “nell’interesse del mantenimento della data unica nazionale, indispensabile per evitare scorrette competizioni tra territori, tengano in debito conto quanto emerso in modo così evidente dalla stragrande maggioranza degli operatori del dettaglio moda. Alla tanto auspicata ripartenza, che sarà comunque difficile e con il freno a mano tirato, servono certezze anche su questo fronte per programmare un futuro già molto incerto”.
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