(Teleborsa) – Con lo stop al blocco di Altoforno2 deciso dal Tribunale del Riesame di Taranto si apre una nuova pagina nella delicata vicenda dell’ex Ilva di Taranto.
La decisione spianerebbe infatti la strada a una “ragionevole soluzione negoziata” tra l’amministrazione straordinaria e Arcelor Mittal grazie alla rimozione di quello che una fonte qualificata nella causa tra i commissari e il gruppo franco-indiano ha definito “il principale ostacolo ad una piena ed ordinata gestione degli impianti“.
Grande soddisfazione è stata espressa anche dalla “struttura commissariale, che ha sempre mantenuto la sua fiducia nei confronti della magistratura”, come ha indicato una fonte vicina ai commissari dell’ex Ilva, il cui ricorso era diretto a bloccare lo spegnimento definito di Afo2 programmato per il 18 gennaio.
Il Riesame ha annullato quanto disposto dal giudice Francesco Maccagnano, dinanzi al quale si svolge il processo per l’incidente in cui perse la vita l’operaio del siderurgico di Taranto Alessandro Morricella, morto il 12 giugno 2015 dopo essere stato investito da una fiammata.
Il Tribunale non ha infatti condiviso “le valutazioni del Giudice monocratico, nonostante l’indubbia consistenza dell’impianto motivazionale della relativa ordinanza, e ritiene invece fondati i termini essenziali dell’appello proposto da Ilva in As“, come si legge nel provvedimento di 21 pagine.
L’accoglimento del ricorso, sottolinea il Tribunale del riesame, “dipende dal doveroso adeguamento del ‘giudicato cautelare’ del 17 settembre 2019 alle sopravvenienze, tutte documentate dall’appellante ed invece trascurate o non valutate correttamente dal Giudice monocratico”.
Inoltre, secondo il Tribunale, “alla luce della ‘migliore scienza ed esperienza del momento storico’ in cui si scrive, il rischio per i lavoratori dell’altoforno 2 deve considerarsi assai ridotto“.
I giudici osservano che “il Ctr-Comitato tecnico regionale Puglia (organo deputato alla valutazione del Rapporto di sicurezza sui Top event e scenari incidentali) ha infatti espresso parere validando la stima delle ‘frequenze di accadimento’ dei Top event contenuta nel rapporto del 2017 e limitandosi a prescrivere ‘il censimento completo delle apparecchiature soggette ad invecchiamento’ e la formulazione di un successivo cronoprogramma di implementazione dei sistemi di controllo entro il 9 settembre 2020″.
Inoltre, “i consulenti RMS di Ilva hanno quantificato in sei eventi in 10mila anni il rischio che, in presenza di un operatore, si verifichi nell’altoforno n.2 una fiammata analoga a quella che uccise Alessandro Morricella, precisando che le conseguenze varierebbero in funzione della posizione assunta dall’operatore, non preventivabile”.
Lo sblocco di Altoforno 2 “è un segnale importante volto a salvaguardare la produzione e i posti di lavoro. Il blocco dell’impianto avrebbe aggravato una situazione di per sé critica”, ha commentato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL.
“Mi auguro che il piano industriale di ArcelorMittal tenga in considerazione la decisione dell’autorità giudiziaria. La priorità – conclude Capone – è garantire i livelli occupazionali. No ad ulteriori esuberi”.