(Teleborsa) – Chiudere l’area a caldo dell’ex Ilva. Arrivare, in 4-5 anni, a un’acciaieria completamente decarbonizzata. Tenendo solo i forni elettrici, magari riconvertendone l’alimentazione a idrogeno, per rendere il processo ancora più verde. Questo il progetto, anticipato da la Repubblica, del Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.
Nei giorni scorsi Patuanelli ne ha parlato a tutti i livelli, sia nel Governo che in Europa. Lo ha fatto, secondo il quotidiano, anche in una telefonata con il Vicepresidente della Commissione europea con la delega al Green deal, Frans Timmermans, dopo che lo stesso politico olandese si era spinto a invitare il nostro Paese a usare i fondi UE per creare a Taranto l’acciaio verde e tenere insieme lavoro e salute.
“Credo che sia il momento in cui certe cose si possono fare e si devono fare. Ho ancora negli occhi le immagini della polvere rossa che si è alzata dallo stabilimento di Taranto che in questo momento peraltro produce pochissimo e dà poco lavoro. E’ giusto che lo Stato accompagni questo momento di transizione, dobbiamo convocare presto, e lo faremo, un tavolo per la siderurgia in Italia”, ha detto oggi il Titolare del MiSE a margine della presentazione del Libro bianco sull’economia digitale sulla chiusura degli altiforni dell’ex Ilva.
“Riteniamo di poter fare un percorso, che non è immediato ma ha un arco temporale di qualche anno, per tutta la decarbonizzazione dell’area di Taranto, per dare una prospettiva diversa ai cittadini anche sul piano occupazionale”, ha aggiunto.
“Credo che in prospettiva Taranto possa diventare l’hub dell’idrogeno del nostro Paese. Stiamo lavorando per questo in totale sintonia con il Commissario Timmermans con cui abbiamo interloquito in questi giorni e con cui probabilmente faremo un incontro nei prossimi giorni, perchè dal punto di vista della volontà della svolta green anche sul piano industriale da parte dell’UE c’è ed è pienamente condivisa dal nostro Governo“, ha confermato Patuanelli.