(Teleborsa) – E’ stato prese tato oggi il 9° Rapporto sull’efficienza energetica dell’ENEA, che ha messo in luce un grande successo della politica di incentivi messa a punto dal Governo, che si è tradotta in 42 miliardi di investimenti per interventi di riqualificazione energetica a partire dal 2007 (3,5 miliardi solo nel 2019), un risparmio di circa 17.700 GWh/anno (1.250 GWh/anno nel 2019). Nel 2019, inoltre, sono stati ottenuti risparmi per 250 milioni di euro sulla bolletta energetica nazionale e una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 2,9 milioni di tonnellate.
Teleborsa ha intervistato Ilaria Bertini, Direttore Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica di ENEA, che ha tracciato un bilancio dei risultati raggiunti in 13 anni di politiche incentivanti.
“Il rapporto fornisce una fotografia molto positiva”, ha affermato la responsabile ENEA, aggiungendo che sono stati raggiunti “tre quarti degli obiettivi da soddisfare”.
“Le misure che principalmente contribuiscono a questo risultato – ha spiegato – sono le detrazioni fiscali ed i certificati bianchi, quindi, il settore residenziale ed il settore industriale, mentre restano fanalino di coda il terziario, in particolare la Pubblica Amministrazione, ed i Trasporti”.
“Per quanto riguarda l’industria, è stata fatta un’attività molto focalizzata, grazie all’articolo 8 del Decreto 102, che prevedeva l’obbligo delle industrie energivore di effettuare la diagnosi energetica e soprattutto realizzare gli interventi a breve e lungo termine”, ha sottolineato Bertini, aggiungendo “abbiamo un grande potenziale a questo riguardo di circa 1,6 mtep per gli interventi a breve termine e 3,6 mtep per gli interventi a lunga scadenza”.
Parlando dei buoni risultati ottenuti dal residenziale, invece, l’esperta ha ricordato che “il parco immobiliare italiano è ancora piuttosto inefficiente”, il 70% circa degli immobili si trova in una classe energetica molto bassa, come dimostrato dal portale “Si apre” realizzato dall’ENEA, che raccoglie gli attestati di prestazione energetica forniti dalle Regioni.
“E’ necessario quindi intervenire, effettuare un’ondata di riqualificazioni energetiche, la cosiddetta “renovation wave” prevista anche dal New Green Deal europeo”, ha affermato Bertini, aggiungendo che ciò “avrebbe un impatto fondamentale anche sull’aspetto sociale”, poiché “in ottica di transizione verso la sostenibilità, sono molti gli elementi che devono essere presi in considerazione e l’energia è uno di questi”. L’esperta ha fatto cenno quindi al problema della povertà energetica e delle condizioni confortevoli dell’abitazione ed ai problemi connessi della salute e dell’economia familiare.
L”efficienza energetica ha favorito un aumento delle prestazioni energetiche degli edifici. Un risultato delle varie campagne dell’ENEA ad incentivare appunto una riqualificazione degli edifici di vecchia costruzione?
“Il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici è sicuramente in atto ed è guidato dalla normativa, soprattutto per le nuove costruzioni, su impulso della Comunità europea. L’ecobonus, invece, sin dalla sua istituzione nel 2007, ha sicuramente costituito un elemento fondamentale per la riqualificazione energetica del patrimonio esistente“.
“Il sistema di incentivi – ha aggiunto – ha fatto anche di più, consentendo l’alfabetizzazione degli italiani, in un periodo in cui la parola efficienza energetica non era di uso comune come lo è adesso. Un elemento che è stato misurato anche da un’analisi di approfondimento effettuata sui motori di ricerca, che ha dimostrato una crescita dell’attenzione verso questo tema”.
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Qual è invece il vantaggio dell’aver coinvolto gli operatori sul campo per i lavori di efficientamento e per finanziare gli interventi con la cessione del credito e con lo sconto in fattura?
“Direi fondamentale. Questa nuova misura del Superbonus – ha spiegato Bertini – nasce anche sull’intenzione di creare una filiera che, dal cittadino, che è il player fondamentale ed il beneficiario del meccanismo, arriva fino alla banca, che può finanziare e acquisire la cessione del credito, passando attraverso le figure dei professionisti che vengono coinvolti, sia i progettisti sia di coloro i quali dovranno asseverare i lavori effettuati e garantire il rispetto dei requisiti della norma, ovvero l’ottenimento del salto di due classi energetiche e la congruità delle spese esposte rispetto ai prezziari di riferimento, Naturalmente, un ruolo importantissimo è anche quello degli istituti finanziari, che che siano le ESCO o le banche, incaricate di acquisire il credito”.
“La presenza di tutti questi protagonisti della filiera – ha concluso l’esperta – consente che questi esercitino anche una funzione di controllo l’uno rispetto all’altro, affinché il processo vada avanti secondo la conformità. Occorre, infatti, sottolineare il vantaggio enorme per il cittadino, l’aumento di valore dell’immobile, che viene sostenuto con i soldi dello Stato, che rende quindi necessario che questi interventi vengano effettuati a regola d’arte e, soprattutto, secondo i requisiti richiesti”.