(Teleborsa) – La legge di Bilancio ha rinnovato tutti i bonus: ecobonus, bonus casa, sisma bonus ed altri. Difficile orientarsi nella giungla delle aliquote e capire quali vantaggi sono offerti da ciascuna misura e quali strumenti sono stati approntati per favorirne il ricorso. Delle misure ancora in vigore ha parlato, in una intervista a Teleborsa, Ilaria Bertini, Direttore Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica dell’ENEA.
Efficienza energetica: anche quest’anno sono stati rinnovati i consueti bonus. Qual è la situazione oggi in italia?
“L’eco bonus è un incentivo orientato alla prestazione degli edifici, quindi orientato a ridurre i consumi energetici. Tutti i prodotti che ammissibili all’incentivazione devono avere un target tecnologico piuttosto elevato”.
“Le aliquote che sono state rinnovate sono quelle degli anni scorsi e quindi abbiamo fondamentalmente il 65% per gli interventi su singola unità immobiliare: riguarda quindi il cambiamento della caldaia, gli infissi, le schermature solari e anche l’isolamento interno degli appartamenti”.
“Per quanto invece riguarda la riqualificazione globale di un edificio, comprese le parti comuni, questa è sicuramente la tipologia di interventi più auspicabili, perché comporta dei vantaggi molto più elevati in termini di riduzione dei consumi e può arrivare anche al 50-60% di riduzione. per questi interventi abbiamo l’aliquota del 70% se si riesce a guadagnare una classe energetica dell’edificio, tramite l’intervento globale, e addirittura il 75% se si saltano due classi”.
“Altra cosa importantissima da non dimenticare è l’associazione del bonus per le prestazioni energetiche al sisma bonus, cioè alla stabilità delle dell’edificio. In questo caso quando uniamo i due tipi di interventi possiamo accedere a un 80-85%”.
Per quanto riguarda l’ecobonus, appunto, sono state rinnovate le detrazioni fino al 31 dicembre 2020 ed è possibile anche l’utilizzo della cessione del credito. In che cosa consiste?
“La cessione del credito è stato uno strumento interessante che è stato inserito proprio per risolvere, nel caso delle riqualificazioni globali che interessano tutto quanto un edificio o un condominio, i problemi attualmente più incisivi e che ostacolano maggiormente la riqualificazione degli edifici, cioè l’accordo da parte di tutti i condomini nello spendere risorse piuttosto rilevanti”.
“E’ possibile che per esempio all’interno nostro condominio ci siano delle persone di una certa età, che quindi non vedano nella detrazione fiscale così a lungo termine un obiettivo ottimale, o alcuni che proprio non abbiano per esempio la capienza fiscale, o altri che potrebbero aver intenzione di veicolare i propri investimenti in altro modo”.
“Si può allora cedere il diritto di detrazione o all’azienda che ha fatto o che farà lavori o ad altre aziende che in qualche modo sono compartecipi alla realizzazione di questo lavoro. E’ consentito poi a queste aziende che ricevono la cessione del credito cedere un’altra volta lo stesso ad organismi ad essi connessi, purché non siano presenti istituti bancari”.
E per il bonus casa quali sono le differenze?
“Così come l’eco bonus un incentivo che è orientato come abbiamo detto al miglioramento della prestazione energetica e quindi tutte le tecnologie ammissibili devono avere un target un po sfidante, il bonus casa invece è un incentivo orizzontale, non orientato solo ai prodotti energetici o alla climatizzazione dell’edificio, nel quale ci sono però anche i prodotti relativi alla riqualificazione energetica per i quali però non si chiede un target, quindi una performance così sfidanti, e per i quali quindi l’aliquota di incentivazione rimane al 50%”.
“Solo per la parte energetica c’è un rapporto di 2-1 rispetto agli acquisti che normalmente gli utenti fanno ricorrendo al bonus casa anziché all’ecobonus. Negli ultimi anni, l’ENEA come ente incaricato ha ricevuto circa 400 mila pratiche ogni anno per l’Ecobonus, mentre quelle del bonus casa ovviamente molte di più”.
Arriva nel 2020 anche il nuovo bonus facciate. Di che cosa si tratta e quali sono i suoi vantaggi?
“Nasce con l’obiettivo di migliorare l’aspetto di edifici che si trovano nelle zone centrali delle città – quindi zona A e B, centri storici e limitrofi – e riguardano la riqualificazione delle facciate. Se si interviene sulla singola facciata e se si esegue una semplice tinteggiatura o rimessa a punto dell’intonaco, si può ottenere un’aliquota di detrazione fiscale pari al 90%”.
“Laddove però io intervengo facendo questa operazione su una quota che supera il 10% della superficie disperdente totale dell’intero edificio, allora mi devo preoccupare anche di intervenire sotto l’aspetto energetico e quindi dovrò seguire la legge dei requisiti minimi, per quanto riguarda le sole pareti verticali opache, quindi le finestre vengono escluse. In quel caso, per questi lavori si può accedere al 90%, mentre per le superfici che vengono escluse da questo computo, occorrerà fare un’altra richiesta separata e questi lavori potranno godere della detrazione del 65%”.