(Teleborsa) – Semplificare, velocizzare, digitalizzare: il rilancio del Paese viaggia su questi binari. Parola del Presidente del Consiglio Conte. “Nella settimana di confronto a Villa Pamphilj con le parti sociali è stato corale l’appello a ridurre la burocrazia e far correre il Paese. Noi siamo sempre convinti di questa priorità e l’abbiamo realizzata con un decreto che sblocca una volta per tutte i cantieri e gli appalti”. Lo ha detto, in conferenza stampa a palazzo Chigi, il Premier, che si è anche detto convinto che il provvedimento “è il trampolino di lancio di cui l’Italia ha bisogno in questo momento”.
Ieri in Consiglio dei ministri abbiamo approvato l’elenco di 130 opere strategiche Italia veloce individuate specificamente dal MIT, a queste aggiungiamo quelle per Cortina e quelle di competenza di altri ministeri, sanità, carceri, polizia”, ha aggiunto.
“Le opere non si bloccheranno più” perché “i procedimenti amministrativi” saranno “con sentenza breve” e “le stazioni appaltanti” procederanno “anche in presenza di contenzioso. Oggi si blocca tutto, non succederà più”, ha sottolineato Conte.
Poi insiste sul cambio di passo. “Offriamo una strada a scorrimento veloce, un rapporto leggero a portata di click fra le persone e lo Stato.- ha aggiunto -.Alziamo il limite di velocità, l’Italia deve correre ma alziamo anche gli autovelox: non vogliamo offrire spazio a appetiti criminali che alterano la concorrenza e fanno guadagni indebiti”.
Tra le opere strategiche, il Premier cita “la Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania-Messina, la Pescara-Roma, la Pescara-Bari, la Venezia-Trieste, la Gronda, la Ionica, l’ampliamento della Salaria, la Pontina”.
Stop poi ai timori per la firma. “Basta paura: conviene sbloccare – ha rilevato il Presidente del Consiglio -. Arriva una piccola rivoluzione per i funzionari pubblici. Con la nuova normativa ci saranno più rischi per il funzionario che tiene ferme le opere, non per quello che li sblocca”, sottolinea Conte.