(Teleborsa) – Oltre tre milioni di soggetti, tra imprese e professionisti, potrebbero fare domanda per i prestiti fino a 25mila euro garantiti dallo Stato. Questa la previsione fatta dal direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, durante un’audizione nelle commissioni finanze e attività produttive della Camera.
L’Abi, ha spiegato Sabatini, “ha lavorato in stretta collaborazione con il ministero dello Sviluppo Economico e il Gestore di fondo (Mcc) per rendere immediatamente operativa questa misura, rafforzando il ruolo delle autodichiarazioni delle imprese richiedenti la garanzia e il finanziamento, anche per la dichiarazione di non essere una impresa in difficoltà al 31 dicembre 2019. Informazione oggi disponibile solo alla stessa impresa”. Su questo fronte, per accelerare i prestiti fino a 25mila euro garantiti dallo Stato “potrebbe valutarsi – ha aggiunto Sabatini – di prevedere un espresso obbligo di dichiarare la finalità cui è diretto il finanziamento, per consentire controlli delle Autorità sulla effettiva destinazione delle somme mutuate alla finalità dichiarata. Il possesso dei requisiti dovrebbe essere oggetto di una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, con la quale il titolare o il legale rappresentante dell’impresa richiedente dichiari, sotto la propria responsabilità, che essi sono veritieri e completi e che nei propri confronti non sussistono le cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui all’articolo 67 del decreto legislativo 159 del 2011 (Codice antimafia). Nella stessa dichiarazione – ha precisato il Direttore generale – il titolare o il legale rappresentante dovrebbe espressamente indicare la data a partire dalla quale l’attività d’impresa è stata limitata o interrotta dall’emergenza epidemiologica o dalle relative misure di prevenzione e contenimento e confermare altresì che alla medesima data sussisteva una situazione di continuità aziendale”. In questo contesto, ha annunciato Sabatini, potrebbe essere valutato “un inasprimento delle sanzioni per colui che rende dichiarazioni non veritiere”.
Sempre nell’ottica di rendere più semplice e veloce l’erogazione dei prestiti il Dg dell’Abi ha affermato che le banche devono adottare “modalità di scambio del consenso più agevoli” con meno formalità rispetto alle procedure usuali. “Sulla base delle soluzioni prospettate dall’Abi – ha aggiunto Sabatini – si è ottenuta l’emanazione di una disciplina che, dall’inizio dello stato di emergenza e fino alla sua cessazione, attribuisce al consenso prestato dal cliente mediante semplice e-mail il requisito della forma scritta dei contratti previsto dal Tub”.
Potrebbero, inoltre, essere creati conti correnti bancari specifici. Per Sabatini potrebbe, infatti, “risultare utile considerare specifiche modalità di tracciamento dei finanziamenti erogati, quali quelle indicate dalla Banca d’Italia, che ha proposto di convogliare i finanziamenti con garanzia pubblica su conti dedicati, prevedendo la responsabilità dell’impresa per una destinazione dei fondi diversa rispetto a quanto dichiarato”. Nel dettaglio l’intervento normativo dovrebbe caratterizzarsi in primo luogo nella “creazione di una griglia di requisiti selettivi delle imprese richiedenti, per garantire sufficientemente la banca nella valutazione della liceità, fondatezza e rispondenza delle singole richieste ai presupposti definiti nella normativa”. In altri termini “quanto più si riuscirà a ridurre la necessità di valutazione da parte della banca, e quanto più sarà puntualmente delineata la sua responsabilità nell’erogazione a imprese non meritevoli, tanto maggiore potrà essere la velocità nel processo creditizio”.