(Teleborsa) – Le mascherine diventano sempre più beni di prima necessità nella fase di piena emergenza coronavirus, tanto che la maggioranza starebbe lavorando a una rimodulazione dell’IVA per i dispositivi di protezione individuale (dpi) già nel decreto di aprile.
Lo confermano diverse fonti secondo cui sul tema sarebbe intervenuto anche il ministro della Salute, Roberto Speranza. In dettaglio, si starebbe ragionando su un’IVA agevolata al 5%, misura che avrebbe un valore di circa 400 mld di euro.
L’uso delle mascherine potrebbe infatti diventare una necessità quotidiana almeno nei prossimi mesi, come ha dichiarato il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.
L’ISS infatti “sta valutando il modo in cui dovranno essere utilizzate le mascherine nella fase 2 del contenimento, ma le decisioni dipenderanno dalle informazioni relative alle via di trasmissione e dalla situazione relativa alla circolazione del virus nella popolazione”, ha spiegato Brusaferro.
Il Presidente dell’ISS ha aggiunto che sono salite a 50 le aziende italiane autorizzate a produrre le mascherine chirurgiche con una capacità di filtraggio in linea con quanto prevedono gli standard, mentre soltanto una al momento è stata autorizzata anche alla commercializzazione.
Intanto, si lavora anche sul fronte europeo per migliorare la distribuzione di mascherine e respiratori negli ospedali. La Commissione UE ha infatti approvato le richieste degli Stati membri e del Regno Unito di revocare almeno per i prossimi sei mesi IVA e dazi doganali sui dpi e respiratori in arrivo da Paesi terzi.
“È essenziale che le apparecchiature e i dispositivi medici arrivino rapidamente dove sono necessari”, cioè agli operatori sanitari, che possono “proteggersi e continuare a salvare vite umane”, ha spiegato il Commissario agli Affari Economici, Paolo Gentiloni.