(Teleborsa) – Gli Stati Uniti hanno annunciato il ritiro (momentaneo) dai negoziati OCSE sulla digital tax. Durante l’audizione in Commissione Finanze del Senato il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, Robert Lighthizer, ha annunciato l’intenzione di sospendere – non un addio definitivo – i colloqui per trovare un’intesa globale entro la fine del 2020 su un dossier da tempo sul tavolo dell’OCSE.
Come chiarito dalla Portavoce del Tesoro, Monica Crowley, gli Usa sono concentrati per affrontare l’emergenza sanitaria e per mettere in campo la miglior risposta alla pandemia, anche sotto il punto di vista economico.
L’annuncio segue la lettera inviata ai Ministri dell’Economia di Italia, Francia, Spagna e Regno Unito dal Segretario di Stato Stato Steve Mnuchin che anticipava lo stop alle trattative. “Accelerare le negoziazioni ci distrarrebbe dall’affrontare questioni ben più importanti, come la ripresa economica”, chiarisce il Segretario nella missiva. Una comunicazione che, almeno per ora, sembra stroncare le speranze di un accordo sulla base delle ipotesi formulate dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
Non si è fatta attendere la replica italiana. “La posizione dell’Italia sulla digital tax non cambia. Abbiamo sempre sostenuto l`importanza di una soluzione globale e, nonostante l`emergenza Covid-19, con Francia, Spagna e UK siamo determinati a continuare a lavorare per una soluzione entro il 2020, come deciso dal G20”, ha replicato con un messaggio su Twitter il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.
Ancora più piccato il commento del collega francese Le Maire che definisce la lettera “una provocazione”
Delusione ma anche determinazione espressa commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, con un messaggio su Twitter: Sulla digital tax “serve un’intesa nel negoziato globale. Se lo stop americano la rendesse impossibile – ha ribadito – la Commissione UE metterà sul tavolo una nuova proposta europea”.