(Teleborsa) – Si infiamma il dibattito sulla Digital Tax con gli Usa – concentrati sulla lotta alla pandemia – che hanno annunciato il ritiro (momentaneo) dai negoziati OCSE che avrebbero dovuto portare a un’intesa globale entro la fine dell’anno.
La mossa del Segretario di Stato Stato Steve Mnuchin che in una lettera inviata poche ore fa ai Ministri dell’Economia di Italia, Francia, Spagna e Regno Unito anticipava lo stop alle trattative sembra, dunque, stroncare le speranze di un accordo sulla base delle ipotesi formulate dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
Non si è fatta attendere la presa di posizione del Segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, secondo il quale “tutti i Paesi finora coinvolti nei negoziati sulla creazione di una Digital tax globale dovrebbero continuare a impegnarsi in tal senso fino a fine anno, perchè “in assenza di una soluzione multilaterale, aumenteranno i Paesi che sceglieranno misure unilaterali e quelli che le hanno già prese potrebbero smettere di tenerle in sospeso. Questo innescherebbe dispute fiscali e, inevitabilmente, aumenterebbe le tensioni commerciali”. E’ quanto si legge in un comunicato dopo la lettera dell’amministrazione Usa a alcuni Paesi europei che mette in stand by le trattative.
“Una guerra commerciale, specialmente in questa fase, in cui l’economia globale sta subendo una contrazione storica, danneggerebbe fiducia e lavoro in maniera anche più grave”, ribadisce Gurria auspicando “una soluzione multilaterale inclusiva, basata sullo schema dell’Ocse che “è chiaramente la strada migliore”.
Intanto, il Ministro dell’Economia Gualtieri ha chiarito che “la posizione dell’Italia sulla digital tax non cambia. Abbiamo sempre sostenuto l`importanza di una soluzione globale e, nonostante l`emergenza Covid-19, con Francia, Spagna e UK siamo determinati a continuare a lavorare per una soluzione entro il 2020, come deciso dal G20″, ha scritto su Twitter.