(Teleborsa) – E’ una fotografia drammatica quella che racconta, attraverso i primi numeri ufficiali, l’impatto devastante della pandemia di coronavirus che ha travolto il nostro Paese prima dal punto di vista sanitario e subito dopo economico.
PIL in calo di 8 punti che potrebbero arrivare a 10 in caso di “recrudescenza dell’epidemia”, disoccupazione in aumento dal 10 all’11,6%, deficit che vola al 10,4% del PIL, debito fino al 155% del prodotto interno lordo: queste le previsioni messe nero su bianco nel Documento di economia e finanza (DEF) varato oggi dal Consiglio dei Ministri che traccia il perimetro entro il quale si muovono i nostri conti pubblici.
Per fronteggiare l’emergenza il Governo chiederà al Parlamento di poter fare altro deficit aggiuntivo: ai 25 miliardi già chiesti per coprire il cura Italia (che da oggi è legge) si sommano altri 55, pari a 3,3 punti di PIL, necessari a finanziare il decreto Aprile, atteso a giorni con l’esecutivo che cerca di trovare la non facile quadra e sciogliere gli ultimi nodi.
Stando al comunicato diffuso al termine del CdM potenzierà “le misure per il sistema delle garanzie a favore degli operatori economici pubblici e privati, la tutela del lavoro, il sostegno ai settori produttivi maggiormente colpiti, anche attraverso un utilizzo adeguato della leva fiscale ed evitando politiche restrittive, e per il rafforzamento degli strumenti di protezione sociale”. Inoltre “garantirà la completa eliminazione dell’incremento delle aliquote IVA e delle accise previsto dal 2021“.